mercoledì 24 dicembre 2008

Buon Natale

Approfitto del blog per fare gli auguri di Natale e Buon Anno.
Sabato partirò per le ferie e ritornerò con l'anno nuovo, spero carico di buone idee e di tanta voglia di scrivere.
Auguri a tutti.

giovedì 11 dicembre 2008

Quiescenza

Terminata lap rima stesura di Tyrsenoi sono passato alla sua correzione e sono arrivato a 380000 battute, incrementando il tutto di qualche pagina per delineare meglio alcuni passaggi/personaggi. La lettura di un dizionario mitologico mi ha poi risolto alcuni problemi e me ne ha creati invece degli altri. Ho scoperto che ci sono alcune cose che (temporalmente parlando) non tornano nemmeno nelle leggende greche e la cosa mi ha costretto a fare alcune scelte narrative e a cambiare alcune cose per rendere la narrazione il più fedele possibile alla "realtà", se così possiamo chiamarla.
Ho scritto alcune parti de La Tela ma il grosso del lavoro di rilettura e ristesura lo sta facendo Marco.
Volevo riprendere con il romanzo storico ma non ho trovato la forza mentale per farlo. Sì, sono sono scarico. Ho scritto qualche riga ma non mi sentivo in forma, come se le grinfie dell'inverno avessero ghermito anche me con la loro canuta apatia (o forse sono gli accadimenti della politica italiana che mi stanno demoralizzando oltre ogni umana previsione).
Forse devo prendermi un periodo di vera e propria pausa.
Sto raccimolando spunti a destra e a manca e buttando giù la trama del seguito de ISDT ma non riesco a scrivere nulla... vedremo. Nel frattempo ho ricominciato a leggere un po' e questo mi fa un gran bene.
A presto.

mercoledì 3 dicembre 2008

News

La Tela sta subendo il processo di seconda stesura, un lavoro duro che non sembrava tale. Una delle scene più importanti è ambientata in una cripta di una chiesa di Parigi e io, lo confesso, non sono mai stato a Parigi. Ergo mi sono inventato una cripta romanica come tante se ne vedono in Italia. Ma a Marco e a me è venuto lo scrupolo di descrivere davvero la cripta di una chiesa di Parigi. Ho fatto qualche ricerca su internet ma non ho trovato nulla. Il che ci apre due strade: la prima è quella di lasciare la descrizione così com'è badando solo al fatto che appaia verosimile; la seconda è quella di ambientare tutto a Notre Dame (che è anche vicino al luogo dove si ambienta la scena precedente). Vedremo. Intanto lancio un appello: se qualcuno è stato a Parigi e ha fatto delle foto a una cripta è pregato di mandarcele, come premio una bella citazione nei Ringraziamenti a fine libro.
Tyrsenoi è stato corretto su carta. Ovviamente ho trovato una bella mole di errori che sono stati corretti ma non ho ancora fatto la correzione del file perché attendo che la mia dolce metà termini di leggerlo e mi muova le sue critiche. Terminata la correzione spaccerò il romanzo ai miei fidati lettori e in seguito procederò con le modifiche del caso. Poi vedremo.
Intanto ho ripreso in mano alcuni capitoli del romanzo storico ambientato all'età della pietra e i primi capitoli del terzo libro dei Sigilli (la cui trama prende forma sempre più consistente nei miei pensieri).
E ISDT? Siate pazienti, presto, presto saprete tutto.
Un saluto

giovedì 20 novembre 2008

Tyrsenói completato

Stasera ho terminato la prima stesura di Tyrsenói (ovviamente il titolo è provvisorio). Sarebbe il mio quarto romanzo, il terzo in solitaria e il terzo fantasy, anche se è particolare, essendo ambientato nell'età del bronzo e nell'area mediterranea. Per ora sono arrivato a poco più di 350.000 battute che in formato A4 sono circa 120 pagine. Ieri sera mi sono anche alla prima serie di correzioni lessicali che precedono la stampa casalinga dell'opera e la correzione a mano, nonché la lettura da parte di qualche amico volonteroso.
A questo punto sono tutto su La Tela. Ho già qualche idea per il seguito de ISDT (che ormai è prossimo) ma se ne parlerà nell'anno nuovo.
Buon week-end

mercoledì 19 novembre 2008

Parigi e ritorno

Ieri Marco ed io ci siamo ritrovati come di consueto per sistemare La Tela. Abbiamo accettato tutte le revisioni fate da Marco in settimana e abbiamo corretto qualcosina, qua e là.
Terminanta una breve sessione di editing ci siamo trovati a fronteggiare un problema logistico. Abbiamo ambientato alcune parti del Prologo a Parigi, sulla Rive Gaughe, vicino L'Ile de la Cité. Ci siamo posti lo scrupolo di capire come fosse veramente quello scorcio della capitale francese.
Non voglio in alcun modo fare lezioni di scrittura, ma la parte fondamentale del lavoro di uno scrittore è quello di creare descrizioni verosimili. In pratica non importa che la casa bianca dal tetto di paglia sperduta in mezzo al Pembrokeshire esista veramente, l'importante è che vengano fornite tutte quelle indicazioni che possano convincere il lettore che nel Pembrokeshire una casa del genere possa esistere davvero: più informazioni vengono fornite e più dettagliate sarà la descrizione, più verosimile diventerà l'ambientazione e maggiore sarà l'immedesimazione del lettore.
Può non sembrare così, ma quando il lettore sta inseguendo le vostre parole con la sua immaginazione, c'è una certa differenza se legge la "la strada che costeggiava la Senna era deserta" e "Quai Voltaire era deserta" (benché Quai Voltaire sia in effetti "la strada che costeggiava la Senna").
Di fronte al problema della caratterizzazione dei luoghi Marco ed io ci siamo trovati di fronte a un grosso (per noi, in effetti) problema: volevamo scrivere "Quai Voltaire era deserta", ma per farlo erano necessarie ricerche approfondite che una semplice cartina di Parigi non poteva darci. Esistevano insomma le dimensioni reali oltre a quelle letterarie per consentire l'azione dei nostri personaggi? "Dal ponte si vedeva Notre Dame" è verosimile, eppure "Da Pont Neuf si vedeva Notre Dame" è infinitamente meglio, fateci caso. La seconda forma, tuttavia, implica che scrivendola io sappia quello che dico.
"Ero seduto a un bar di piazza Garibaldi sorseggiando un Bellini e mi soffermai ad ammirare le guglie del battistero di Parma" rende molto l'idea, peccato che se in realtà vi fermaste a un bar in piazza Garibaldi non riuscireste mai a vederle perché gli alti palazzi di via Cavour ve l'impediscono.
Marco ed io ci siamo quindi chiesti: c'è un angolo di Parigi che corrisponde o che si avvicina alle nostre descrizioni? Se l'avessimo trovato, potevamo inserire i tasselli mancanti alle nostre descrizioni: il protagonista non "percorre la strada e volta a sinistra al primo incrocio", il protagonista "percorre Quai Voltarie e svolta in Rue Dophine". Per trovare lo scorcio perfetto dovevamo però necessariamente andare a Parigi.
E così abbiamo fatto. Ci siamo armati dello stretto necessario e ieri sera, alle 19 siamo partiti. Non avevamo molto tempo perché il sottoscritto aveva una partita di calcetto alle 20, ma qualcosa siamo riusciti a fare.
Evviva Google Street-view.

giovedì 13 novembre 2008

Gwyllywm ringrazia Chariza

Non è facile fare il protagonista.
Hai gli occhi di tutti addosso e senza aver chiesto niente a nessuno. Tu sei lì, con il mondo che crolla, con una storia che deve essere sviscerata e corri sempre sul filo del rasoio, in bilico tra la luce e le tenebre. Vero, sono un elfo in bilico.
E dire che già da subito qualcuno si lamentava: ma come si pronuncia il tuo nome?
Nessuno ha pensato che potesse essere un trucco: quanto è importante pronunciare il nome di un personaggio? Serve davvero sapere il mio nome per poter dire di conoscermi? Tra voi umani è così?
Piano piano hanno cominciato a conoscermi e hanno detto che ero antipatico. Eppure non è colpa mia, forse mi hanno descritto così. O forse ho avuto un'infanzia travagliata. Anzi, no, ho avuto davvero un'infanzia travagliata! Mio padre e mio nonno volevano che controllassi per loro il Sigillo del Vento e litigavano sempre per quella faccenda della luce e della tenebra, come se si potesse davvero dividere il mondo in bianco e nero.
Insomma, non è facile avere addosso i riflettori, e non è facile cha la propria vita sia compresa e apprezzata. Eppure qualcuna ha letto dietro le righe e ha compreso la mia tragedia.
Chariza ha preso le mie difese tracciando la mia storia e l'evoluzione dei miei compagni in maniera sbalorditiva (meglio di un cristallo permanete!), lasciandomi veramente commosso. Ora che ho un avvocato del genere siete tutti spacciati!

Grazie Chariza,

Gwyllywm di Si'phir, Signore del Vento

martedì 11 novembre 2008

La Tela e Tyrsenói

Reduce dalla bella domenica di Chiari faccio il punto della situazione.
Stasera Marco ed io daremo una bella strigliata ai capitoli de La Tela lavorando sulla sintassi (ma anche sulla trama se troveremo qualche imperfezione). Sarà un lavoro duro perché rileggere a monitor non è proprio comodissimo ma vogliamo fare una prima stampata che abbia meno errori possibile.
Tyrsenói è arrivato a 300.000 battute. I dialoghi sono praticamente finiti e vale lo stesso per gli snodi principali della trama. Se sistemo tutto e inserisco qualche capitoletto, che spiega mostrando alcune cose che invece dico, forse riesco ad arrivare a 400.000, ma non è sicuro. Il fatto che non sia mastodontico tuttavia non mi preoccupa: non occorre per forza scrivere sempre dei tomi da 600 pagine! Il titolo, che era provvisorio, sarà molto probabilmente cambiato perché ne ho in mente uno migliore ma per il momento non svelo nulla e tengo questo. Essendo un med-fantasy ambientato nella penisola Anatolica ho dovuto inserire alcune note che ho trasformato in una sorta di making-of della storia stessa. Ho visto fare una cosa del genere ad Alan Moore in From Hell, ma quella era decisamente esagerata.
Per ISDT è ormai questione di giorni e sarà completato. Lo so che lo dico da un po', ma stavolta siamo in direttura d'arrivo, manca davvero soltanto la revisione delle ultime parti. Ho trovato alcune parti vecchie da risistemare causa scoperta dei termini corretti da usare. Uno di questi termini (musichetta di SUPER-QUARK) è bastìta (opera difensiva provvisoria in legno composta generalmete da un aggere e da torri lignee anteposta alle difese in muratura). Non sono più tanto sicuro di baselarda (daga con lama a due tagli molto in voga nel XIII sec. e originaria di Basilea, da cui il nome), ma vedremo. La differenza tra i due termini è che il primo lo trovate sul vocabolario, il secondo no, comunque ho spiegato cosa sono grazie a due succssivi sinonimi per cui niente paura: nel testo c'è tutto.
Quella peste coccolosa di Pandora nel frattempo ha imparato a riportare qualsiasi cosa venga lanciata (a chi la lancia) e a sedersi aspettanto il lancio senza fare troppo casino. Fa ancora la smorfiosa e l'impertemente ma sistemeremo anche questo con la dovuta pazienza.
Se qualcuno ha intenzioni di farmi un bellissimo regalo di Natale sappia che ho bisogno della 25esima ora giornaliera. Un grazie preventivo.
A presto.

mercoledì 5 novembre 2008

La Tela - prima stesura completata!

La notizia era importante e meritava un post dedicato. Ieri sera, martedì 5 novembre 2008, Marco ed io abbiamo terminato la prima stesura de La Tela alle ore 19.30. I capitoli, prima dispersi in vari file, sono stati finalmente riuniti in un file unico dove sono state integrate le parti mancanti. Abbiamo scelto una particolare suddivisione in capitoli e ponderato gli stacchi di pagina. La trama si dipana lungo tre/quattro anni di avvenimenti e abbiamo dovuto usare qualche accorgimento per segnare i passaggi temporali.
Ora ci aspetta una fase di lettura a video e, successivamente, di stampa e rilettura. Non nascondo che eravamo emozionati quando abbiamo chiuso il file e ci siamo detti che era finito. Eravamo emozionati ma sapevamo entrambi che il difficile viene adesso perché la stesura molto probabilmente andrà rivista, corretta, risistemata anche in virtù dei suggerimenti che riceveremo dai pochi fortunati che sceglieremo per leggerlo in anteprima... eh eh eh

martedì 4 novembre 2008

Rassegna della Mircoeditoria Chiari

Segnalo che sarò a Chiari, nel bresciano, alla Rassegna della Microeditoria, presso lo stand di Asengard (e anche un po' in giro a fare acquisti) nella giornata di domenica 9 novembre (mattina e primo pomeriggio).
Visto che siamo in tema di segnalazioni segnalo anche quanto segue:
  1. oggi, caschi il mondo, io e Marco terminiamo la prima stesura de La Tela - seguirà accurata lettura e correzione;
  2. i lavori di editing de ISDT sono quasi terminati - ebbene sì, l'attesa sta finendo;
  3. il med-fantasy è a quota 270.000 battute ma credo che mi fermerò a 400.000 e non più a 600.000. La storia (per ora) va bene così, non voglio strafare inutilmente. Ovviamente dopo la prima stesura ci sarà un approfondita fase di lettura;
  4. notizia ghiotta, ho cominciato con la stesura dei primi capitoli del seguito de ISDT. Paura, eh!?
Un saluto

martedì 28 ottobre 2008

Eh?

Non volevo crederci. Non potevo crederci. Eppure è vero.
Oddio, che il potere politico dovesse creare nemici per creare coesione sociale l'ho imparato sui testi di Scienze Politiche e di Psicologia Politica... però ho imparato anche che affinché un trucco di questo genere abbia effetto è necessario ed essenziale che il trucco non sia percepito come tale.
In sintesi e per essere più chiaro: un capro espiatorio è tale quando non sembra un capro espiatorio, altrimenti non è di nessuna utilità come tale.
Per questa ragione le parole di Cossiga nell'intervista che allego mi hano lasciato esterrefatto: il tentativo qual'era? Rivelare agli ingenui e ottusi italiani come funziona la "strategia del terrore"? Oppure saggiare se siamo talmente assuefatti da non badare più a niente (mi sa che era questo il tentativo, temo)?
In un paese civile dichiarazioni di questo genere comporterebbero le dimissioni di chi le ha rilasciate e la riapertura di tutti i processi implicati nelle dichiarazioni stesse. In Italia nessuno sa nulla e chi sa non dice nulla...
Scusate, torno a scrivere un po' perché mi viene da vomitare...

martedì 21 ottobre 2008

Rilfessioni

Come promesso pubblico la copertina de IDST.
Ora passo a qualche riflessione, assolutamente personale. L'esito del sondaggio che avevao lanciato ha decretato il successo di Gabriel come personaggio preferito per i lettori. Il mio protagonista, Gwyllywm, invece, è l'unico a non aver ricevuto alcun voto! Questo mi fa pensare di aver sbagliato qualcosa nella presentazione dei personaggi. Non è bello che il protagonista non piaccia a nessuno. Oppure fa lo stesso?
Qualcuno mi ha detto che Gwyllywm è talmente perfetto da suscitare odio profondo. Io non l'ho trovato perfetto, non l'ho nemmeno descritto perfetto. Forse avevo sbagliato qualcosa. Ero sul punto di scrivere questo post quando Francesca Angelinelli ha recensito il mio libro sul suo blog.
Ebbene, a qualcuno Gwyllywm è piaciuto e le enormi problematiche che l'aspetto psicologico e il trauma subito dal mio personaggio sono riusciti a trasmettere il messaggio che volevo inviare.
Gwyllywm non è un elfo perfetto e ne ISDT ve ne accorgerete. Avevo inserito un personaggio quasi-perfetto: era Laoden di Alerbia, ma nemmeno lui si rivelerà perfetto, e anche di questo ve ne accorgerete.
Per quanto concerne invece Gabriel, ne ISDT gli ho dato spazio, molto più spazio. Secondo alcuni revisori potevo dargli ancora più spazio, ma non temete, verrà il suo momento, e anche di questo ve ne accorgerete.
Veniamo ora a un mio dubbio. Anche in Uomini in Bilico, qualcuno mi ha riferito essere Thomas un personaggio odioso: non è che ho l'incredibile supepotere di creare protagonisti scostanti? Fortuna ha voluto che ne ISDT ci sia più di un protagonista, nonostante Gwyllywm e il suo gruppo facciano ancora la parte del leone. Credo che ne ISDT ci saranno molti più personaggi cui affezionarsi e molti altri da odiare profondamente. Come ha detto un caro amico che l'ha letto, ci sono momenti di gioia, altri di lacrime, a altri ancora di paura.
Già, non è facile rimanere calmi sul cammino di ronda mentre i proiettili delle catapulte colpiscono la città, battifredi carichi di orchi ululanti si avvicinano alle mura e cupe sagome nel cielo possono piombare giù ed afferrarti con i loro artigli. Non è davvero facile!

martedì 14 ottobre 2008

Piccoli passi

Pandora deve ancora fare l'ultima vaccinazione e non può uscire, ergo è in casa a fare baccano. I miei lavori letterari procedono quindi un po' a rilento.
Sabato ero al Pisa Book Festival, bella e interessante la presentazione di Falconi e del suo Prodigium. Ho parlato con l'editore e ISDT dovrebbe essere a posto (il che vuol dire stampato) in tempo per la fiera del libro di Chairi (BS) ai primi di novembre (seguiranno istruzioni e link).
Sono quindi impegnato quasi a tempo pieno sul fronte ISDT per fare il migliore editing possibile. Nei ritagli di tempo (praticamente azzerati) mi dedico alla revisione dei capitoli de La Tela e alla stesura del med-fantasy che ha ormai raggiunto le 180.000 battute (per la cronaca, ISDV era 1.600.000 e ISDT dovrebbe essere 1.250.000) ma non voglio in alcun modo superare le 600.000 (e non credo nemmeno che ci arriverò - queste ultime parole verranno naturalmente smentite, ne sono sicuro). Il titolo provvisorio dell'opera è Tyrsenòi e vi ho aggiunto un prologo che conteneva fatti saltuariamente svelati durante la narrazione ma che ho reputato opportuno inserire in modo diretto per meglio evidenziare la psicologia e il rapporto tra i protagonisti (penso che a breve posterò un anteprima).
Mentre ero in Irlanda sul blog di Asengard è comparsa la copertina de ISDT, un capolavoro di Jason Engle che credo piacerà a molti (la copertina). Si erano fatte molte ipotesi su chi rappresentare questa volta e la scelta è caduta su... beh, indovinate.

venerdì 10 ottobre 2008

Pisa Book Festival - Errata Corrige

Causa problemi familiari (che si scrivono così ma si leggono "Pandora"), sarò a Pisa nella giornata di sabato mattina (sicuramente) e primo pomeriggio (forse).

giovedì 9 ottobre 2008

Pandora

Ci sono cose che accadono perché sono state pianificate, altre cui si va a sbattere, talvolta senza sapere cosa ci facciano sulla strada della tua vita.
Tornato dall'Irlanda ho trovato tante sorprese, alcune piacevoli, altre un po' meno. Vi parlerò della più piacevole, ovvero di Pandora, una cagnetta di Chavalier King che mia sorella e mia madre hanno avuto la bella idea di regalare a mia moglie (e a me in via indiretta).
Ero naturalmente contrario a ogni forma di animale domestico, almeno fino a quando questa birbantella non ha cominciato a farsi coccolare e a guardarmi con i suoi scintillanti occhioni neri.
Avrei un mucchio di cose da raccontare sul viaggio, e sui miei prossimi impegni ma purtroppo se prima il tempo libero era qualcosa che riuscivo a rosicchiare agli altri impegni, ora proprio non esiste più.
Vi segnalo il Pisa Book Festival cui parteciperà Asengard con i suoi libri e i suoi autori. Io dovrei andare domenica (così faccio due chiacchiere con gli editor e magari con il portatile riesco anche a correggere alcuni capitoli in diretta).
Un saluto

mercoledì 24 settembre 2008

Irlanda arrivo

Tornato dalle ferie di Agosto mi rigetto in un nuovo periodo di pausa. Quest'anno è stato durissimo, non riesco a capire che cosa mi stia accadendo ma non ho ancora ricaricato le pile. Forse invece ho ricaricato le pile ma ho anche speso molte energie. Vedremo se la verde Irlanda mi rimetterà a nuovo. In allegato una mappa con le località (principalmente castelli) che ho segnato come importanti da vedere... mi sa tanto che 12 giorni non basteranno, pazienza. "Si farà quel che si può!"
Veniamo alle incombenze letterarie. il med-fantasy ha ormai preso una bella spinta ed è diventato il progetto prioritario. Ho sviluppato nuove sottotrame e presentato nuovi personaggi che faranno la parte del leone, pardon del lupo...
La Tela è ormai pronta per la realizzazione della definitiva prima stesura anche se mancano alcuni dettagli che Marco ed io sistemeremo poi, con calma.
ISDT è ancora sotto l'accanito ed efficace bisturi dei correttori di bozze che stanno dando il meglio. Ho riletto alcune parti dei capitoli finali e mi è venuto il magone, non ricordavo un pathos così incisivo e vibrante.
Ci si rivede a ottobre, un saluto

martedì 9 settembre 2008

Ritorno a casa

Rieccomi nella calda e afosa pianura padana.
Tra due settimane riparto per l'Irlanda ma fino ad allora il lavoro (letterario e non) incombe. Le ferie sono state narrativamente "interessanti", prima tra tutte le novità è quella che ho cambiato la priorità di alcuni mie progetti.
Il giallo-fantasy Il pugnale di Ishtaran ha subito un momentaneo stop: andrebbe caratterizzato parecchio e molte parti andrebbero riviste, così ho deciso di attendere tempi e ispirazioni migliori.
Il med-fantasy ambientato nell'antico oriente è invece lievitato moltissimo ed è diventato per ora la mia priorità. Non ne svelo il titolo e gli argomenti soltanto per scaramanzia ma quando lo stato dei lavori sarà giunto davvero a buon punto saprete. Dopo una prima, serrata ricerca storica, ho buttato giù parecchie pagine, ho caratterizzato i personaggi e lavorato molto sui dialogi. Sono certo che se continuerò a lavorarci a ritmo serrato potrò addirittura terminare la prima stesura entro la fine dell'anno (buona parte della trama è infatti già stata delineata)!
Ho anche sistemato un abbozzo di trama e l'epilogo di un romanzo storico/giallo ambientato nel basso medioevo e incentrato sui lupi mannari anche se coi lupi mannari ha veramente poco a che fare e che si rifà a un'idea maturata dopo una lettura su u'assedio subito dai crociati.
Veniamo a La tela. Il Prologo che ormai non è più tale ma un più semplice primo capitolo ormai è stato definitivamente terminato. Avevo da correggere 12 pagine di word che adesso sono diventate 22: non male. Ho risistemato anche quello che dovrebbe diventare il capitolo 4 o il 5, ambientato a Glastonbury, Somerset, e devo ammettere di aver fatto un buon lavoro aggiungendo dialoghi e cancellando tutto ciò che era un retaggio della prima versione della trama e aggiungendo novità.
Ho lasciato per ultimo Il Sigillo della Terra. La fase di correzione è stata ferma durante le mie ferie ma questa settimana ricomincerà in modo (temo e spero allo stesso tempo) massiccio. Credo che i tempi di uscita si dilateranno un poco ma nulla viene per nuocere: avrete un bel regalo di Natale da farvi e da fare!
A presto

martedì 19 agosto 2008

Essere e non sembrare. Mostrare e non dire.

E' stata una lunga battaglia. Lunghissima ed estenuante, due settimane di duro lavoro. Eppure dopo tanta fatica ne sono venuto a capo. Di cosa? Ma del primo capitolo de La Tela, naturalmente! Era un bel capitolo. Già, era. Adesso è meglio. Perché prima, pur essendo sintatticamente bello, era un capitolo che per metà diceva senza mostrare. L'avevo riletto per chiarirmi alcune cose, mentre scrivevo l'epilogo, e mi aveva dato da pensare. Era un capitolo intenso ma un po' fumoso. Era distaccato. Per prima cosa ho lavorato sull'incipit spostando le frasi e rendendolo più forte. Poi ho rivisto tutte quelle parti che non mi convincevano.C'era un paragrafo molto bello che però non mi piaceva. Era bello ma sembrava il riassunto di un capitolo. Già, come se Marco e io avessimo in mente cosa accadeva e a un amico che ce lo domandava, rispondevamo con una breve (e bella) sinossi. Ho rifatto tutto. Ho preso il riassunto e l'ho rielaborato, l'ho sviluppato, e questo mi ha impegnato per parecchie ore. Una pagina di riassunti è diventata sei pagine di dialoghi e accadimenti. E' stata dura ma ne è valsa la pena. Il problema è che mi manca ancora un'altra pagina di riassunto da snocciolare! Maledizione, non ce la farò mai! Per fortuna che vado in ferie e ricaricherò le pile, altrimenti poverò me... Il lavoro per La Tela non mi ha impedito tuttavia di proseguire con gli altri progetti.
Il med-fantasy ambientato nell'età ellenica mi sta dando alcune soddisfazioni a livello di trama, dove mi sto sbizzarrendo con i personaggi e con la loro personalità. Venti pagine dattiloscritte (corrispondenti ai primi tre capitoli) sono già pronte e attendono lo sviluppo delle idee che ho già buttato giù e tra eroi, mostri mitologici e Dei credo che ne scriverò delle belle (spero)!
Ho lavorato anche al romanzo storico, ambientato nell'età della pietra, sistemando per intero il primo capitolo e iniziando il secondo. Ho introdotto un personaggio importante che mi è scivolato tra i tasti del PC senza che me ne rendessi conto e si è delineato in maniera convincente. Anche il protagonista sta assumendo i contorni che si addicono al suo ruolo.
ISDT è sempre in fase di editing (e abbiamo buttato giù qualche dettaglio della copertina) ma con tutto il lavoro che ho fatto alla tastiera non ho avuto il tempo di toccare il giallo/fantasy se non per pensare di suddividere l'antefatto in capitoli a parte (tipo diario) tra un capitolo e l'altro in modo da comporre le tessere del puzzle pian piano in modo che il bandolo della matassa si abbia soltanto alla fine. Nel delirio del poco tempo libero in cui le idee mi frullano per la testa ho più o meno chiaro l'intero flusso di eventi che narrerò nel terzo capitolo dei Sigilli e buona parte di quanto invece accadrà nel libro conclusivo.
Mi sto seriamente domandando quanto potrei scrivere se prendessi un anno sabbatico e avessi a disposizione un'intera giornata anziché il dopo-cena! Brividi.
Auguro a tutti buone ferie. Se le avete già fatte invece sappiate che non vi invidio più perché è venuto il mio turno.
Un saluto, ci si legge a settembre.

lunedì 4 agosto 2008

La Tela, prima stesura (del finale...)

Marco ed io siamo giunti infine alla prima stesura del finale de La Tela. La primissima versione vedeva i nostri due protagonisti impegnati in un agriturismo toscano, ora la scena del finale è La Habana, Cuba. Il capitolo è stato quasi interamente riscritto anche se buona parte delle idee sono state riutilizzate e riadattate. Ora che il Finale e l'Epilogo sono andati a posto, dobbiamo trovare il tempo di unire tutti i capitoli già scritti in un unico file e cominciare la rilettura e la ristesura di quelle parti che andranno inevitabilmente risistemate.
Il Sigillo della Terra è in sala operatoria, sotto gli arnesi dell'editor che sta facendo un lavoro davvero meraviglioso, dandomi spunti e facendomi crescere.
Il pugnale di Ishtaran ha subito un momentaneo stop dovuto al lavoro che sto dedicando al med-fantasy di cui avevo parlato tempo addietro e per il quale ho trovato molti altri spunti.
Ho molta carne al fuoco, lo ammetto, ma con l'ispirazione eclettica che va e che viene ho stimoli differenti per opere differenti (anche i lavori a L'isola dei fantasmi - titolo provvisiorio del romanzo storico che ambienterò all'età della pietra - vegetano, anche se ho modificato il primo capitolo, migliorandolo parecchio con un bell'espediente letterario).
Avere numerosi progetti da una parte è un bene (varietà di spunti) ma è anche un male (lavoro in modo meno sistematico). Così è, per adesso, le idee che mi frullano per la testa sono numerose e devo ancora buttar giù la trama del terzo libro dei Sigilli... aiuto!
Un saluto

giovedì 24 luglio 2008

Starship Troopers

Continuo con le mie "affascinanti" recensioni. Starship Troopers l'ho letto in un due giorni. E come non mi capitava da tempo, non ho avuto bisogno di appuntarmi alcuna parola sconosciuta: la prosa di Heinlein è agile, snella ma precisa.
Io ero un fan del film e quindi ho letto il libro ma occorre puntualizzare immediatamente che sono due cose mostruosamente diverse. Il film era un film antimilitarista per eccellenza, il libro finisce per esserlo ma non volontariamente. Il libro è scritto in prima persona e racconta l'esperienza di Rico, che firma la leva volontaria per entrare nell'esercito ed esercitare il diritto di voto e guadagnare la cittadinanza (perché soltanto chi ha ha scelto e rischiato di perdere la vita nel proteggere la società ha compreso quello spirito di unità e di gruppo necessario per amministrarla, questa la spiegazione dei personaggi al sistema politico terrestre). Il libro è per metà un buon libro di fantascienza con spunti geniali, e per metà lo sforzo dell'autore di esprimere la sua visione del mondo, delle istituzioni, della politica, della società. Pane per i miei denti, insomma.
Allora, tutto cò che riguarda la parte in cui Heinlein dipinge il suo affresco fantascientifico è meravigliosa, anche se si sofferma troppo spesso (a mio avviso) sul raccontare invece che sul mostrare qualcosa. Il finale invece, spurio di flash-back e dedicato tutto all'azione, l'ho trovato più coinvolgente. Non più bella o più meritevole, attenzione, soltanto più coinvolgente.
Veniamo invece alla filosofia militarista veicolata dal romanzo. Non conosco le idee politiche di Heinlein e non ho voglia di andarmi a cercare la sua biografia, mi interessa soltanto quel che passa con la sua opera (sono un po' troppo svogliato di questi tempi). Secondo me il militarismo di Starship Troopers fa il giro (non come nel film, volutamente autoironico): in certi punti Heinlein parte per la tangente e le prese di posizione di Rico diventano talmente estreme e grottesche da sortire l'effetto opposto. E se nel film appare evidente che il militarismo venga preso per i fondelli, il libro non è così esplicito. Da certe elucubrazioni di Rico il militarismo ne esce canzonato, ma non quanto servirebbe per capire se è una parodia o meno.
A questo punto ho formulato alcune ipotesi.
La prima è che il libro sia antimilitarista ma che Heinlein sia stato avaro con l'ironia.
L'idea l'ho abbandonata quasi subito per maturare quella che invece il libro sia militarista e Heinlein abbia veicolato quest'ideologia (oso l'utilizzo di questo termine) talmente bene che a tratti mostra tutti i propri limiti.
A questo punto ho formulato il mio personale giudizio: il libro è militarista ma sortisce l'effetto contrario perché l'ideologia che veicola è determinata a un contesto fantascientifico che ha poco o nulla a che vedere con la realtà. E' come La città del sole di Tommaso Campanella: descrive una società perfetta e nella sua perfezione, rendendola però distante ed irrealizzabile proprio in virtù di una perfezione che non è umanamente raggiungibile.
Nella Federazione tratteggiata da Heinlein, i militari hanno il compito di proteggere i civili che lavorano e producono ma che non hanno diritto di voto, i militari combattono ed amministrano la vita pubblica e rivolte non sono possibili perché gli unici che avrebbero preparazione militare fanno parte dell'esercito e hanno già diritto di voto. Il condizionamento sociale è di tipo pavloviano e i cittadini hanno capito che ubbidire è saggio ( purtroppo, e non sono io a dirlo, nella realtà c'è altro oltre al nesso azione-reazione).
Insomma se era un manifesto al militarismo non è riuscito proprio bene, a mio modesto avviso. Rimane, e per una buona metà, un capolavoro della fantascienza.
Alla prossima

martedì 15 luglio 2008

Troppi progetti?

Come siamo messi? Piccolo punto della situazione.
A breve arriveranno altre recensioni, il tempo di raccogliere le idee. Per i progetti di scrittura, invece?
Allora, inzierei con La tela. Marco ha dato una bella sberla al finale, ora sono io che devo conciare per le feste l'epilogo. Sarà dura, entro giovedì. Dopo questa però, quasi riusciamo a fare un file unico unendo tutti i capitoli per poi rileggere il tutto. Scrivere Uomini in bilico non è stato così faticoso, accidenti!
De IDST è iniziata la fase di etiditing e sono cominciati i primi tagli, le prime ristesure e le prime aggiunte. Il risultato è ottimo.
Ho cominciato il prologo del seguito de ISDT. Naturalmente sarà uno dei due sigilli rimasti. Quale?
Il lavoro al giallo/fantasy si è interrotto per qualche settimana a favore delle ricerche e della stesura dei primi capitoli di un med-fantasy del tutto particolare, qualcosa che strizza l'occhio al romanzo storico infarcendolo con le caratteristiche tipiche del fantasy.
Ho cominciato anche a buttar giù dei capitolo due romanzi con protagonisti i mannari, anche se totalmente differenti, uno è un fantasy e l'altro è un romanzo storico che prende spunto da un avvenimento legato alla seconda crociata. Ho definito i protagonisti, qualche battuta, il background e poi ho lasciato tutto lì per correggere ISDT, poi sono tornato al giallo/fantasy con rinnovato vigore.
Il tempo materiale per scrivere si accorcia sempre di più. Ora non ho più soltanto un prato da tosare di tanto in tanto, ho un acero, un olivo e la siepe. A questo aggiungiamo che quelle streghe (in senso buono) delle mie sorelle mi hanno regalato la pedana del Wii! Maledizione, devo ancora provare la sfida delle flessioni con l'allenatore virtuale!
Forse con un part-time potrei farcela...

lunedì 7 luglio 2008

La rocca dei silenzi

Ammonthàd, La rocca dei Silenzi, un luogo dove sono custodi immensi tesori da orde di demoni inferociti. Le prime domande e i primi dubbi che mi sono sorti spontanei sulla rocca sono stati sciolti dalla lettura, c'è un perché alle cose. Thal Dòm dovrebbe essere il protagonista (e dico dovrebbe perché in seguito smentirò questa cosa) della vicenda. E' un mago rovinato da una spedizione ad Ammonthad che, convocato dalla Torre di Dòthrom per una nuova spedizione verso la Rocca dei Silenzi viene a scoprire gli intrighi e le verità che nemmeno immaginava gratvitare non solo intorno alla Rocca ma anche intorno alla Torre, riferimento e scuola di magia per i Regni di tutto il mondo.
Viene organizzata una spedizione (suicida) che dovrà scoprire il punto debole dei demoni affinché una seconda spedizione possa affrontarli con successo. Vengono inviti messi in tutte le terre per reclutare i migliori mercenari per organizzare la missione (suicida sempre, che avrebbe garantito alla spedizione successiva il buon esito).
Subito mi sono sorti molteplici dubbi. Perché mercenari e non reparti organizzati, perché affrontare i demoni con attacchi a macchia di leopardo e non con una bella linea di opliti? Alla fine ho compreso tutto. E in effetti, lo ribadisco ancora, occorre fidarsi dell'autore.
Andrea d'Angelo scrive un fantasy strano. Già, è strano perché non ho mai letto un libro con dei personaggi tanto viscidi e scostanti. Tutti, non solo gli antagonisti! Ad essere onesti uno o due se ne salvano (ma per sbaglio, credo). C'è comunque un motivo se i personaggi sono tutti odiosi, a mio avviso, ed è un motivo letterario: la vera protagonista della vicenda è la vicenda stessa. E il focus sui fatti e sul loro significato poteva essere dato soltanto evitando personaggi che consentissero immedesimazione. Rimane il fatto che non affezionarsi ai personaggi crei un po' di fastidio.
Poco belle alcune scelte linguistiche.
"Fruitori di magia" l'ho trovato scomodo come sinonimo di mago/stregone, anche se corretto, poteva essere usato nei dialoghi e non nella narrazione per dare maggior spessore ai maghi.
Ascia "bilama" è linguisticamente corretto, anche se l'aggettivo è usato più per le spade che per le asce il cui aggettivo specifico è "bipenne".
Le due peculiarità linguistiche non rovinano la lettura, sono dettagli. Brooks chiama "gnomi" quelli che alla descrizione appaiono come perfetti "goblin", se vuole chiamarli in modo diverso ne prendo atto, se storco la bocca sono affari miei.
Perdonatemi se divago un attimo: ho letto numerosi commenti e post sull'impiego e sulla contestualizzazione dei termini nei fantasy. Che deve fare un autore, scrivere le battute in elfico per gli elfi (e fornire la traduzione in appendice)? Può usare nella narrazione il termine "machiavellico"? Può usare "pantagruelico"? Può usare "psicologico"? Può usare "giunonico", "adone", "gioviale", "marziale" anche se derivano dal classicismo greco? Insomma se un autore deve scrivere in italiano i termini sono quelli dell'italiano! Arrendiamoci sui vocaboli della narrazione, quel che riguarda le battute è, invece, un altro discorso: sarebbe fuori luogo un goblin che invece che "il carro di quel nano invasato è irraggiungibile" dicesse "ehi cumpa, il bolide di quel truzzo ci ha dato la paga: scheggia come un missile" (ogni volta che la rileggo però mi piace sempre di più!).
Ad effetto gli inserimenti dei numerosi (e spietati) pensieri che i personaggi pensano l'uno dell'altro anche se un gruppo composto da questi individui è davvero poco verosimile: se tutti diffidano di tutti, come può proseguire la spedizione?
Alcune situazioni poi sono paradossali e certi personaggi fanno cose assolutamente fuori dal normale. Una delle più importanti maghe della Torre di Dòthrom (che fa parte di un complotto e dovrebbe essere svezzata a tale arte) si reca in colloquio privato con una rinomata assassina esperta di veleni, nei suoi appartamenti. Senza dire a nessuno dove va, senza prendere precauzioni, da sola! La conclusione darwiniana del siparietto è logica, è l'avvenimento in sé che a mio avviso è illogico.
Altre cose non tornano: se foste un mago che deve usare molti incantesimi, affidereste la protezione della vostra vita ad un guerriero che vi vuole fare la pelle? Io soltanto se ne fossi costretto, e in ogni modo avrei un piano d'emergenza o un trucco per sopravvivere, in alternativa "muoia Sansone con tutti i filistei".
Insomma, è vero che la grande protagonista è la storia ma questo si evince anche dal fatto che gli altri protagonisti lo sono in funzione di questa e durano lo stretto necessario a svelarla.
L'epilogo rasenta il più acuto pessimismo riguardo alla "teoria dei complotti" ma mi trova assolutamente d'accordo: non poteva finire altrimenti, bravo Andrea (ti do del tu). che non ti sei lasciato prendere dal buonismo! Può non piacere ma è giusto così.
D'Angelo poi ha una scrittura evocativa e ricercata (con qualche eccesso, talvolta). Da leggere se volete qualcosa di spietato.

venerdì 4 luglio 2008

I delitti del mosaico

Inauguro con il libro di Giulio Leoni una nuova sezione del mio blog, le recensioni.
Non conosco Giulio Leoni di persona soltanto per una sfortuna, altrimenti ci saremmo visti a Mangia come scrivi, a Montechiarugolo, a maggio. Peccato, avrei discusso volentieri con lui dell'esperienza di scrivere un romanzo storico oltre che a parlarne delle sue opere appunto, a Mangia come Scrivi (dove ho letto un estratto di La crociata delle tenebre).
I delitti del mosaico parla di un omicidio avvenuto nella Firenze medievale, delitto che per la sua particolarità viene sottoposto a Dante Alighieri, persona lucida e, direi, moderna rispetto al contesto storico in cui si trova. Non svelo più nulla altrimenti andrei a fare anticipazioni pericolose.
Leoni ha una prosa scorrevole ma forte e tutta la puntualità descrittiva dei gialli (e in effetti IDDM è un giallo-storico), nonché la tensione di scoprire che cosa c'è sotto ai delitti e a chi è l'assassino. Sotto la guida di Leoni ci immergiamo completamente nell'atmosfera di Firenze, nella politica dell'epoca, nei giochi di poteri, nel conflittuale rapporto tra la Chiesa e Firenze e tra l'Alighieri e il Papa.
IDDM è intrigante e ha il pregio di una ricostruzione storica affascinante e puntuale, la cosa che mi ha stupito e che secondo me soltanto pochi sapranno apprezzare è il lavoro oscuro che c'è alla base. L'ho detto anche a Mangia come scrivi: scrivere un romanzo storico implica allo scrittore una ricerca storica senza precedenti (anch'io ci sono in mezzo con alcune opere), una fase di documentazione a 360 gradi. Leoni ha l'abilità di far convivere realtà storica con finzione narrativa senza inganni. Lo stesso Dante Alighieri assume un'umanità nuova, con i suoi pregi e difetti ed è un personaggio che lascia il segno (può piacere oppure no, ma non verrà sicuramente dimenticato), così come lascia il segno l'apparizione di uno splendido Cecco Angiolieri.
Citati i pregi passo ora a fare le pulci al romanzo. Non amo i gialli (e forse ne sto pure scrivendo uno, ma è fantasy, dai!), il romanzo mi è piaciuto ma ho trovato un difetto che mi ha fatto storcere il naso: già, perché secondo me ha il difetto di finire per una fortuita casualità! Dante si comporta come un investigatore razionale (illuminato oserei dire) eppure arriva alla soluzione del caso soltanto per una coincidenza che ha tutto l'aspetto di un escamottage letterario. L'effettiva piega degli eventi e della narrazione non l'avrebbero mai portato a scoprire il colpevole anche se i suoi sospetti erano ben indirizzati.
A parte questa considerazione rimane comunque una lettura coinvolgente e ricca di spunti. Non posso che consigliarlo anche a chi, come me, non è appassionato dei gialli.

lunedì 30 giugno 2008

Presentazione di mercoledì 2 luglio rinviata

Nulla da aggiungere al titolo riguardo ad UIB se non che la presentazione è rinviata a data da destinarsi.
Il med-fantasy che ho deciso di scrivere comincia a prendermi (a scapito dei lavori su Il Pugnale di Istharan - che ha subito un momentaneo stop) ma riscontro alcuni problemi con la contestualizzazione storica: la mancanza di fonti attendibili o meglio, a fronte di una pluralità di fonti storiche differenti sullo stesso argomento mi ritrovo costretto ad improvvisare, ovvero a fare scelte che preferirei fare ricamando sulla realtà e non su una realtà presunta.
Erodoto mi fornisce un periodo ed una genealogia precisi mentre altri studiosi storici attuali e dell'epoca ne forniscono diversi. Il ricorso alla mitologia è stata tanto fruttuosa da propinarmi varie versioni (differenti naturalmente) dello stesso mito. Insomma, il mio protagonista ha un fratello ma su alcune versioni potrebbe avere anche una sorella. Ce l'ha avuta o non ce l'ha avuta? La devo inserire nella narrazione? La storia della sorella del mio protagonista s'incrocia con Enea, almeno secondo alcuni storiografi, secondo altri Enea non c'entra nulla. Io che faccio, invento? Mi sa che finirà così.

venerdì 27 giugno 2008

Presentazione di Uomini in Bilico!

Mercoledì 2 luglio, alle 21.30, indicativamente, Marco Bonati ed io parteciparemo ad una serata per pochi intimi, al 104 di Viale Mentana a Parma in cui illustreremo UIB e il lavoro fatto per realizzarlo. Inviterei tutto il mondo a partecipare se non fosse che la saletta è proprio tale e otrebbe esserci un po' di calca ;-)
Naturalmente porteremo con noi un sacco di copie da autografare. Vi aspettiamo.

Lascio un flash sullo stato dei lavori de ISDT: il secondo volume della tetralogia è in fase di editing! Alcuni capitoli, quattro per la precisione (il 20, il 22, il 24 e il 26 della terza stesura) sono stati oggetto di una parziale riscrittura e di una maggior caratterizzazione. Qualcuno si chiederà: "come mai capitoli pari e così ravvicinati?" Il punto è che la narrazione si snoda tra i nuovi protagonisti (i cattivi?) che invadono i territori umani e i protagonisti de ISDV (i buoni?) che si trovano coinvolti nelle vicende ma che nel frattempo vedono dipanarsi la matassa di domande che assillavano Gwyllywm al termine de ISDV.
Per rendere la narrazione più avvincente ho alternato i capitoli degli uni e degli altri in stile A-B-A-B, eccetera. Temo che questo stile attirerà le ire di qualche lettore che si lamenterà che non c'è legame tra un capitolo e il successivo e che la narrazione non procede in modo lineare ma a scatti. Lo stile funziona, anche ne ISDV avevo alternato le vicende di Raylyn con quelle di Gwyllywm, fino a quando non s'incontravano e Caeldarein, per mostrare in parallelo come si muovevano gli antagonisti.
Veniamo agli altri lavori. La Tela procede costantemente con un lavoro differenziato sui capitoli da parte mia e di Marco. Ormai la data della prma definitiva stesura è sempre più vicina anche se alcuni capitoli sono stati lasciati aperti per ospitare eventuali e future idee. Praticamente scriviamo in prospettiva futura.
Ho cominciato il primo capitolo del seguito de ISDT. Già, incredibile. Alcuni capitoli erano già pronti, si tratta di poca roba ma riguardano un personaggio che è piaciuto a molti. Basta con le anticipazioni, in fondo ho solo scritto le prime due pagine del PROLOGO...
Ho momentaneamente accantonato il progetto del romanzo storico ambientato in Scozia all'età del bronzo e non trovo più ispirazione per il fantasy/giallo ambientato in una terra alternativa e mi sono fermato dopo 80 pagine di word, nonostante abbia già definito il contenuto dei capitoli mancanti. Non lo so, prima scrivevo a bomba, ora non mi sento ispirato. Succede. Ora, poiché ritengo che "il blocco dello scrittore" non esista mi sono gettato su altre idee.
Sbirciando in rete ho trovato un sacco di interventi sul cosiddetto med-fantasy e, eccitato all'idea di scrivere qualcosa al riguardo, ho riesumato una vecchia idea, ovvero qualcosa ambientato nel contesto mediterraneo. Ovviamente ho dovuto fare una lunga ricerca inerente la mitologia per trasformare in materiale fantasy qualche leggenda italica dei tempi che precedettero la gloria di Roma. A questo punto è emerso una varietà inimmaginabile di diverse versioni dello stesso mito e degli stessi personaggi e ho dovuto fare alcune scelte per iniziare. Insomma, ho scritto qualche pagina e buttato giù una bozza di trama, niente di più. Vedremo.

Un saluto


mercoledì 18 giugno 2008

Giramenti di testa e domande moleste

Il lettore deve credere allo scrittore. Questo è un principio generale della lettura e della scrittura. Nessuno scrittore si è mai posto il problema di dover spiegare perché un drago con le ali vola. Vola e basta e su questo siamo tutti d'accordo. Se qualche ingegnere areonautico facesse però qualche calcolo, magari scoprirebbe che la superfice alare di un drago come è stato descritto non basta a tenerlo in aria. Non potete diffidare di un drago perché non l'avete mai visto o non credere in un "colpo di fulmine" se non vi è mai capitato. Dovete credere allo scrittore. Bene, definito questo sacrosanto caposaldo, passo a rispondere ad alcune domande che mi sono state poste. Ma ricordate: ad ogni cosa c'è un perché...

I tuoi personaggi hanno nomi strani, come mai?
Con i personaggi, ho cercato di attuare un processo di caratterizzazione culturale. I nomi degli elfi ricordano nomi galllesi e ho usato la "y" come vocale "i" e la "w" come vocale "u", i loro nomi sono di solito accompagnati dalla tribù di appartenenza se sono elfi revisionisti altrimenti da quello della madre se sono ortodossi. Gwyllywm di Si'phir è un elfo della luce che appartiene alla tribù di Si'phir, Raylyn figlia di Moad è un elfa ortodossa.
Per i nani ho usato una cosa un po' più lunga. I nani hanno un soprannome che ricorda un loro atto eroico, oppure, in linea paterna, il parente più prossimo che ha compiuto un'impresa eroica. Meldor figlio di Mellor, figlio di Allor Rocciasicura pretoriano di Golenor Barbagrigia, Re delle Montagne di Cristallo ne è un esempio.

Come mai i tuoi elfi hanno nomi gallesi mentre le città hanno nomi inglesi?
Come dicevo prima, ho cercato di caratterizzare le culture. Non potevo dare a una città umana un nome elfico... in ogni modo potremmo dire che nel mio romanzo non ci sono nomi in gallese e nemmeno in inglese, semplicemente perché tali lingue non sono trattate nella narrazione e quindi fanno parte del bagaglio culturale del lettore, in parte estraneo al mio mondo. Se qualcuno di voi non conoscesse l'inglese non riconoscerebbe i nomi delle città! ;-)

ISDV è 1 di 4, non ha fine, come mai?
In effetti la mancanza la scritta "FINE" in ultima pagina potrebbe trarre in inganno. La risposta è NO, ISDV è autoconclusivo. Gli eventi scatenanti della narrazione giungono ad un epilogo e ISDT è il continuo temporale de ISDV ma i due sono indipendenti.

La narrazione passa da un personaggio all'altro e da scene di un tipo ad altre diverse. Come mai una scelta cinematografica?
Non ho un solo protagonista e non ho usato la classica dicotomia BUONO/CATTIVO ponendo il fulcro narrativo sul BUONO. Ho così due (e più) protagonisti, ho così due (e più) strade/narrazioni che si intrecciano. Ho così due (e più) scenari che s'intrecciano. Generalmente sono divisi per capitoli.

Il tuo è il solito fantasy con i buoni che affrontano i cattivi pieno di cliché e di dejà-vu?
Avevo sentito qualcuno dire che dopo le opere di Omero era praticamente impossibile inventare qualcosa di nuovo. Nel mio fantasy ci sono persongaggi in lotta tra di loro (e con sé stessi) per conseguire i propri interessi. Voi potrete distinguere i "buoni" dai "cattivi" ma scoprirete che i buoni non sono proprio così buoni e così i cattivi. Lo so, forse dovevo fare le cose semplici... comunque non ci sono dejà-vu. Per i cliché gli elfi sono i classici elfi e i nani sono classici nani.

Perché hai usato dei flashback in prima persona mentre il romanzo è in terza? Non spezzano la narrazione?
Tutti i flashback spezzano la narrazione, non bisognerebbe usarli. Purtroppo scrivere un fantasy non è scrivere un romanzo rosa e ci sono fin troppe cose da dire. Quando leggerete un flashback lo capirete per forza di cose, è come se in un film a colori comparissero in seguito ad una dissolvenza delle scene in bianco e nero. Mi rendo conto che a qualcuno potrebbero non piacere. Purtroppo ho molti personaggi e non volevo dedicare ad ognuno un capitolo tipo scheda. A molti invece è piaciuto, si sono affezionati ai personaggi (che in pratica narravano il proprio passato).

Nel tuo romanzo appaiono incantesimi scritti in prosa. Come mai?
Volevo fare qualcosa di diverso dal solito, per evitare cliché e dejà-vu. A molti è piaciuto.

Come mai hai chiamato ortodossi gli elfi oscuri, come mai non sono una razza diversa ma una sorta di "confessione religiosa"?
Anche questo è stato fatto (e spiegato nella narrazione) per evitare i cliché.

Credo che il tuo fantasy sia come tutti gli altri: c'è un evento scatenante, un viaggio, un protagonista, un antagonista, uno svolgimento della narrazione e l'epilogo. Come mai non hai osato di più?
Il mio fantasy ha riscontrato opinioni diverse. In ogni modo ho osato perché ho evitato la dicotomia bene/male (come invece fanno molti scrittori fantasy italiani e stranieri) e la cosa mi ha dato difficoltà in altri contesti, per esempio gestire l'alternanza dei capitoli tra i protagonisti.

Ritengo che ci siano alcuni capitoli avulsi dalla narrazione principale: sembrano quasi racconti innestati per fare volume: non aggiungono nulla, non potevi toglierli?
E' vero, ci sono alcuni capitoli dove vengno presentati dei personaggi che poi non ritornano nella narrazione. Ho chiesto questo sforzo di lettura non per fare volume o perché siano "riciclati" da racconti precedenti, ma piuttosto perché questi personaggi torneranno de ISDT da protagonisti. Mi viene in mente in drago Ynlown e Laoden di Alerbia che qualcuno ha detto essere assolutamente inutili. Già, forse potevano essere esclusi da ISDV, ma poi, comparendo ne ISDT, qualcuno avrebbe potuto dire che era strano come personaggi di quel calibro venissero fuori soltanto dopo.

Alcuni personaggi crescono troppo velocemente e diventano subito forti. Non è un imbroglio?
Non è una cosa che dovrebbe farvi storcere il naso quanto piuttosto preoccuparvi... come mai sono diventati così potenti? Attenti, fornisco sempre la spiegazione: questa può non piacervi ma è un altro discorso.

A un certo punto usi i termini "genetico" e "psicologico" che con un fantasy non c'entrano nulla. Coma mai hai fatto quest'errore?
Non è un errore. Ribadisco il concetto di prima: non è una cosa che dovrebbe farvi storcere il naso quanto piuttosto preoccuparvi. Che gli elfi non possono conoscere il significato della parola "esperimento genetico" lo dite voi, lo deducete dalle vostre conoscenze. Ho letto da qualche parte che "un protagonista non può usare il termine 'psicologico' perché implicherebbe l'esistenza di Freud nel suo mondo". Voi dovete credere a chi scrive. Se un elfo usa il termine "psciologico" non è un errore perché implica la presenza di Freud, vuol dire che l'elfo ne conosce il significato e che probabilmente c'è qualcosa sotto che non vi è stato ancora svelato. Stesso discorso per "genetico"... Quando Gwyllywm usa questo termine, ne conosce perfettamente il significato. Quando viene sopranominato "il più grande genetista" del suo popolo, c'è un motivo. Cominciate a tremare, adesso? ;-)

Alcuni personaggi potrebbero sbrogliare la situazione usando subito l'incantesimo finale ma non lo fanno, perché?
Avete uno scarafaggio in garage e i seguenti oggetti a vostra disposizione: uno scopettone, una pistola, una sega elettrica, un bazooka, una bomba nucleare. Quale usate? Io uso il piede e provo a schiacciarlo, se poi risulta più resistente della pedata passo allo scopettone e così via, a crescere. Tenderei ad evitare la bomba perché la bestiaccia resiste alle radiazioni...
Ho cercato di rendere le cose plausibili: la vita non è una gara di 100m piani, è una maratona, se scattate subito in testa non è detto che ci arriverete in fondo. Gli americani hanno usato il napalm in Vietnam quando hanno visto che non potevano vincere con la fanteria, hanno perso migliaia di uomini, prima. Non potevano iniziare così? Ricordate che in certi casi
la realtà supera la fantasia.

Le domande/risposte finiscono qui. Naturalmente questo è un blog e sarei felice di rispondere a qualsiasi altra domanda/questione che non ho trattato.

A presto e un saluto

giovedì 12 giugno 2008

Tanti piccoli sogni

La presentazione di ParmaFantasy è stata una bella esperienza e ringrazio tutti quelli che sono venuti a scambiare due chiacchiere (oltre naturalmente a ringraziare, ancora una volta - e forse non basterà mai - Sara, Cristina e Alessandra che si sono prodigate per trovarmi un posticino).
Nel frattempo ho cominciato a leggere autori italiani di fantasy. Già, oltre che per lavorare, per coltivare il mio orticello dietro casa e per scirvere, ho anche un po' di tempo per leggere. Per ora ho letto "Chariza il soffio del Vento" di Francesca Angelinelli (scriverò una recensione al più presto) ed ora sto leggendo "La Rocca dei Silenzi" di Andrea d'Angelo (e lo devo ancora finire... mi occorrono delle ferie o delle giornate più lunghe!). Una prima impressione però la posso dare, ed è generica: il fantasy italiano esiste, è vivo ed è in buona salute!
Veniamo a ISDT. I tempi di pubblicazione s'allungano di un mese e il secondo libro della mia saga uscirà con ogni probabilità ad ottobre, in modo da sfruttare anche il periodo natalizio. Questa è una buona notizia per due motivi: il primo è che chi ancora non ha terminato ISDV ha il tempo per farlo in vista del seguito, il secondo è che così saprete cosa regalare ad amici/fidanzate-i/parenti/semplici conoscenti. ;-)
Ovviamente non me ne sto con le mani in mano. La Tela è ormai a buon punto e Marco ed io abbiamo sistemato alcuni dettagli di impaginazione e riletto e sistemato alcune parti che andavano in contrasto con le nuove e migliori scritte in queti giorni. Ora è tutto a posto dal punto di vista narrativo, mancano da scrivere due cosette ma gli indizi per giungere al finale sono stati seminati con prudenza.
E ora arriviamo al mio nuovo progetto, una trama che mi frullava per la testa da un po' di tempo ma che era condensava in alcuni capitoli slegati senza continuum narrativo e senza una trama che reggesse il tutto. No, non sto parlando de Il Sigillo del Fuoco (che qualcuno già brama) o de Il Sigillo dell'Acqua ma di qualcosa di ben diverso. Avevo dieci paginette che sono ormai diventate settanta e la trama e, soprattutto, un titolo provvisorio sono stati finalmente tracciati.
La mia nuova opera s'intitolerà Il pugnale di Ishtaran e sarà ambientato in un mondo fantasy un po' particolare che si sviluppa sul background de Il serpente piumato. Tengo molto all'ambientazione che ho realizzata e che caratterizzerà IPDI e non svelo nulla al riguardo se non che ho creato un pianeta Terra alternativo e che l'azione inizia con la scoperta della città di Uruk e si conclude negli Stati Federali d'America dove la protagonista, Chasey (nome assolutamente provvisorio) si troverà a dover inseguire un serial-killer. Fondamentalmente potrebbe essere un giallo ma l'ambientazione è simil-fantasy.
Vedremo se riuscirò a trarne qualcosa di buono...

Un saluto

PS: ringrazio Leonardo Colombi per la recensione de ISDV, dove mette in luce pregi e difetti. Professionale.

mercoledì 28 maggio 2008

ParmaFantasy - sabato 7 giugno ore 18.30

ParmaFantasy. 7/8 giugno 2008. Ci sarò anch'io. Ci sarà anche Il Sigillo del Vento.
Purtroppo il mio intervento è stato aggiunto in questi giorni e non si potrà farne la dovuta pubblicità (volantini già stampati, ecc...). Comunque, sul sito di Parmafantasy trovate la lista degli eventi (ovviamente manca la mia!). La presentazione de Il Sigillo del Vento chiuderà la giornata di sabato e partirà alle 18.30, dopo la discussione sulle Saghe al cinema, nel Centro Congressi Fuoco. E' una grossa opportunità e per questo ringrazio Sara Casti che ha lanciato il sasso e poi Alessandra e Cristina di Seconda Fondazione che sono riuscite a farmi ritagliare un posto dagli organizzatori.
Un altro piccolo passo.
A proposito, lo segnalo per i miei affezionati lettori: Il Sigillo della Terra è sempre più vicino, preparatevi ad un'alba di sangue, fuoco e acciaio!

giovedì 22 maggio 2008

Il grande inganno continua

Il Consiglio dei Ministri ha finalmente detassato gli straordinari! Questo vuol dire che se siete uno in gamba (che riesce a finire il suo lavoro nell'orario normale) non diverrete mai ricchi. Peggio per voi, ricordate che qualche élitista considera la democrazia il governo dei mediocri (io non condivido la quest'opinione e spero sempre che i fatti non diano loro ragione). Questo bell'intervento fiscale significa anche che se facevate gli straordinari perché in azienda non assumevano altro personale, continueranno ad usare questa formula perché economicamente vincente. Insomma, guadagnare di più sarà considerato straordinario, non ordinario. Cioè, se volete guadagnare di più dovete solo lavorare di più (qualità del lavoro - questa sconosciuta!).
Il provvedimento, poi, vale solo per i lavoratori privati: per quelli pubblici, per esempio, no. Giusto? Sbagliato? E che ne so? Io so solo che l'articolo 3 della costituzione sanciva il principio che siamo tutti uguali davanti alla legge. Dico che è ora di cancellarlo se dobbiamo ignorarlo od aggirarlo: facciamo solo figure meno grame.
Ma non è questo Il grande Inganno, cioè, non è quello di cui volevo parlare.
Tempo fa feci un sogno. Sostanzialmente sognavo che avrebbe vinto la destra perché la congiuntura storica esigeva che la classe politica (chiamatela Casta, se vi piace) per sopravvivere alla società civile (che riesce a mantanerla con ingenti sacrifici) aveva bisogno di manganellate e di una svolta autoritaria che la sinistra non poteva fare, se non allo scotto di tradire quei principi cui si ispira il suo elettorato (e non lei?). Sognai che avrebbe vinto la destra e varato provvedimenti spiacevoli. Non era proprio un sogno vero e proprio, era un presentimento.
Orbene, se vivete in provincia di Napoli e vi costruiscono una discarica dietro casa state attenti: se manifestate troverete l'esercito. E se vi beccano vi danno da uno a cinque anni. La notizia dell'uso dell'esercito la trovate sul sito del Corriere.
Ieri ho comprato un bel po' di film a prezzo speciale e me ne sono rivisto con piacere uno sulla vita di Micheal Collins, patriota iralndese.
Un saluto

martedì 20 maggio 2008

Mangia come scrivi

A mangia come scrivi è andata bene. L'iniziativa si svolgeva con un autore che leggeva l'estratto di un collega (maggiori informazioni sull'immagine a fianco). Mi spiace pe l'assenza di Leoni (l'autore del ciclo di Dante Alighieri investigatore) dovuta a motivi familiari.
In sala, armati di forchette e coltelli, una trentina di affamati presenti.
Entriamo in puro stile fantasy con alcune armi portate da Claudio Casti che il giorno dopo va di scena a Quattro Castella per una rievocazione matildica.
Giuanluigi Negri e Roberto Tanzi ci introducono con freschezza televisiva e quindi lasciano parlare le forchette.
L'antipasto si compone di un involtino di culatello e insalata. Dopo la degustazione , Gianluigi Negri esordisce presentando Raccasi, le sue opere, i suoi lavori futuri e leggendo un estratto dal suo ultimo libro, I guerrieri dei fiordi.
Si passa quindi al primo, pennette con sugo di panna, speck, zucchine e porcini. Una delizia.
Tocca a Raccasi, che ha l'oneroso compito di presentare me. Io che sono un esordiente con poco o nulla alle spalle. A mio avviso (ma sono ovviamente parte in causa) fa un intervento commovente per enfasi e simpatia. Poi passa a leggere un estratto del capitolo dello scontro finale tra Raylyn e Gwyllywm commentandolo con "Io adoro l'azione e uno che scrive un duello così non può che fare strada".
Un grazie di cuore a Mauro: ho ancora il morale alle stelle!
Il secondo era cinghiale in umido con polenta.
Tocca a me. Emozionato ancora passo a dire qualcosa su Giulio Leoni e sul difficile lavoro degli autori di romanzi storici come Mauro e Giulio quando devono unire la loro fantasia con personaggi
realmente esistiti e rendere credibile il risultato. Leggo quindi l'inizio dell'ultimo romanzo di Leoni, La crociata delle tenebre, un romanzo storico con Dante come protagonista.
Viene il turno della torta di mele della nonna in ricetta speciale.
Il mio amico Casti presenta a questo punto le illustrazioni che gli sono state ispirate al genere fantasy e storico, nonché le bozze di un fumetto ambientato nell'antica Roma. Talento puro.
La cena è stata accompagnata dalla degustazione di una birra per pietanza sapientemente servita dal titolare della Birreria Lodigiana, che fa produzione artigianale (la rossa doppio malto da abbinare alla carne era commovente).
Un saluto

giovedì 15 maggio 2008

Asengard a Torino, nessuno come noi!

La foto mostra Asengard in tutto il suo splendore. Credo che chiunque sia stato in fiera possa confermarlo: questa foto contiene il maggior numero di autori (esordienti e non) possibile per metro quadrato: quattro. Non è possibile ottenere di meglio. A Torino nessuno come noi! Peccato per il posto abborracciato dove siamo stati relegati, una triste area soprannominata "L'Incubatore" dove il passaggio era ridotto all'osso. A conti fatti è andata bene così: almeno c'eravamo.
Direi che a questo punto passo alle presentazioni.
Seduti, da sinistra verso destra, il biondo vichingo dietro il monitor è Edoardo, il signor Asengard, il "demone" riccioluto al suo fianco è Mauro Saracino, l'autore de La casa del demone.
In piedi, sempre da sinistra verso destra, il sottoscritto e quindi Luca "Solomon Troy Cassini", l'autore di Le ali del drago caduto e infine Christian Antonini, autore di Legame Doppio.
Forti dentro e belli fuori.
Alla prossima!

domenica 11 maggio 2008

La fiera del libro di Torino e Mangia come scrivi

Sono reduce dai due giorni della Fierea del Libro di Torino. E' stata un'esperienza meravigliosa. Primo perché il contesto era davvero speciale, poi perché ho conosciuto persone veramente splendide, i miei amati lettori che mi hanno chiesto numerosi autografi (un po' me la tiro) e i miei colleghi scrittori che fanno parte della folta schiera degli italiani esordienti. Finalmente ho conosciuto Mauro Saracino, l'autore di La casa del Demone (Asengard edizioni), Luca "Solomon Troy Cassini", autore di Le ali del drago caduto, e Francesca Angelinelli, autrice di Chariza e il soffio del vento (il link al suo blog è nei menù sulla sinistra).
Chiunque non sia stato alla Fiera del Libro non può che immaginare il pathos che vi regnava. In due giorni non sono riuscito a girarla tutta e sono comunque tornato carico di libri. Ho comunque alcune critiche da fare: la prima se la beccano gli organizzatori che pretondono 8 euro di ingresso (e non ti permettono di uscire per poi rientrare con lo stesso biglietto) e 2,50 euro per i bambini (per i bambini!), la seconda le "grandi" case editrici che non praticano nemmeno un piccolo sconto per la fiera. Disgustorama!
Parliamo d'altro.
Questo giovedì sono ospite (assieme a Mauro Raccasi, Giulio Leoni e Claudio Casti di Mangia come Scrivi, evento gastronomico-letterario che si terrà alla Trattoria Il Cigno Nero di Montechiarugolo (PR). Un'altra occasione per fare esperienza. Ecco un'immagine della pagina del sito!
A presto.

mercoledì 7 maggio 2008

Fiera del libro di Torino

Il rientro dal Madagascar è stato traumatico. A breve metterò in rete qualche foto. Per ora segnalo la mia presenza alla fiera del libro di Torino nei giorni di sabato 10 e domenica 11 maggio, allo stand di Asengard. Sarà un'occasione per scambiare quattro chiaccere assieme.
Altra occasione sarà "Mangia come Scrivi", un'interessante iniziativa che si terrà giovedì 15 a Montechiarugolo (seguiranno maggiori informazioni).
Informazioni sulla fiera del libro, come arrivare, i programmi, eccetera, sono disponibili al link http://www.fieralibro.it/

Un saluto

venerdì 11 aprile 2008

Intervista per Teleducato

Martedì ho registrato una breve intervista per Teleducato in cui parlavo de Il Sigillo del Vento. Ringrazio Raccasi che mi ha segnalato a Michele Angella, che mi ha intervistato presso la libreria Mondadori dell'Euro Torri, e naturalmente ringrazio Carlo Ferrari, titolare della libreria, per la gentilissima ospitalità.
Ero un po' teso ma Michele mi ha trasmesso la sua tranquillità e la "chiacchierata" è scivolata via. Il pezzo andrà in onda giovedì 1 maggio alle 19.10 circa su Teleducato e poi in replica sabato 3 alle 12.15 e martedì 6 alle 20.30. La trasmissione è una pillola di una manciata di minuti sulle nuove uscite librarie, i capolavori da riscoprire e gli artisti (parmensi e non) in genere. Invito naturalmente a seguire anche le puntate precedenti, trasmesse allo stesso orario, per scoprire qualche uscita interessante e farsi un'idea del panorama artistico della nostra bella città.
Domani mi sposo, poi parto per il Madagascar e quindi starò assente per un po'...
Un saluto

PS: nel frattempo vi segnalo, freschissima, la mia intervista per Mondi Immaginari. La trovate all'indirizzo http://mondifantastici.blogspot.com/. Un grazie di cuore a Bruno.

giovedì 3 aprile 2008

La democrazia del manganello

E' successa una cosa grottesca a Bologna. Ferrara è stato contestato da un nutrito gruppo di manifestanti (per la maggior parte donne) al suo comizio elettorale.
Sono d'accordo con chi dice che è disgustoso che un candidato non possa esprimere liberamente il suo pensiero. Ferrara non ha avuto la libertà di parlare.
Però sono d'accordo anche con chi sostiene che anche i manifestanti e le persone comuni hanno diritto a dire la loro opinione. Costoro non hanno un palco e l'unico modo che hanno di farsi valere, in un paese come l'Italia che "The House of Freedom" non classifica tra quelli dove vige la libertà di stampa, è quella di lanciare pomodori.
Qualche tempo fa Ferrara aveva annunciato che sarebbe andato a vedere uno spettacolo di Benigni e che se il toscanaccio avesse fatto battute pesanti su di lui non avrebbe esitato a tirargli verdura. Disse che era nei suoi diritti di spettatore deluso lanciare pomodori. La domanda a questo punto è: Ferrara se l'è cercata? Gli spettatori delusi dal suo comizio avevano il diritto di tirargli pomodori?
Credo che la democrazia sia bellissima. Ma credo anche che molti dimentichino che le libertà non sono mai a senso unico.
Diceva Tocqueville che la democrazia non è "il regime dove la maggioranza governa", perché quella si chiama "dittatura della maggioranza", la democrazia "è il regime dove la maggioranza governo nel rispetto degli interessi della minoranza". Molti lo dimenticano.
Credo valga lo stesso discorso per la libertà d'espressione. "Ognuno di noi ha il diritto di dire quello che pensa" oppure "ognuno di noi ha il diritto di dire ciò che pensa ma se sono st*****te ognuno ha il diritto di non ascoltarlo"? Non sono Tocqueville e quindi ho dei dubbi su quest'ultima affermazione.
Ho anche altri dubbi: un poliziotto che carica una donna, la scaraventa a terra e la manganella deve essere processato per violenza e immediatamente licenziato oppure ricevere una medaglia al valore? E ancora, qual'è il confine che separa "mantenimento dell'ordine pubblico" da "violenza privata"? E quand'è che l'affermazione "la vita va rispettata in ogni sua forma" non è valida?
E a questo punto sorge un'altra domanda, spontanea, la più inquietante: se sono in un corteo, le forze dell'ordine mi vedono come un cittadino da tutelare o piuttosto come un nemico da reprimere?
Credo che parte del concetto che abbiamo di democrazia stia anche nella risposta a questa domanda...

domenica 30 marzo 2008

E intanto il tempo passa...

Il tempo passa e il Sigillo della Terra guadagna altre pagine. C'era una frase che si è trasformata in una pagina intera di dialoghi. La frase diceva più o meno "il raccolto era stato disastroso", narrava invece di mostrare: ho cercato di darle forza maggiore inserendo un personaggio che dialogasse sulla cosa, appunto mostrandola. E' nata una tenda-dispensa e la carica di "dispensiera" del Cla della Zanna. una figura assolutamente secondaria che pasas come una meteora. Ho paura che potrei trovare altri numerosi paragrafi che potrei trasformare in pagine di dialogo. Purtroppo non posso mostrare tutto, cercherò nella rilettura finalissima della quarta stesura di farlo solo con le parti indispensabili.

Il tempo passa e La tela assume contorni sempre meno fumosi: numerosi sono i capitoli che sono stati uniti in un unico file che da più spessore all'opera. Marco ed io abbiamo però ancora il nostro bel daffare per rendere il tutto omogeneo. Anche qui ho trovato molti punti dove invece che "dire" potremmo "mostrare" ma la cosa diventerebbe lunga, è da valutare!
Ho avuto un'idea mostruosa per una serie di racconti collegati ed ambientata in Inghilterra/Scozia e riguardante una leggenda celtica. Vedrò cosa riesco a tirarne fuori, la fas di docomunetazione è, come sempre, interminabile.

Il tempo passa e "il mio amico Silvio" (come lo chiamo io) questa sera mi ha deliziato con una delle sue perle. Ha detto che è nel suo programma andare avanti con la flessibilità perché ha creato milioni di posti di lavoro (ha omesso precari, ma dev'essere stata soltanto una svista o un montaggio fazioso dell'informazione che lui non ha in mano). Spero che vinca le elezioni, spero che abolisca i contratti a tempo indeterminato e spero che abolisca anche gli stipendi e le pensioni, così finalmente torniamo ufficialmente al medioevo visto che dal punto di vista delle relazioni sociali non ne siamo mai usciti. Spero che metta tutto a pagamento, anche l'aria. Poi nessuno avrà liquidità per mantenere l'economia e il paese collasserà come un sufflé vuoto (mi piace come immagine, una bella scorreggia e l'Italia si sgonfia). A questo punto, chiederà lumi al suo commercialista di fiducia (nonché ex-ministro dell'economia) che gli spiegherà un paio di nozioni di economia che nemmeno lui può ignore e "il mio amico" scrollerà le spalle dando tutta la colpa dell'Euro.

Vi lascio con una citazione:

"Proclamare il diritto all'uguaglianza in una società che ha bisogno di una massa di schiavi salariati vuol dire aver perso la testa!"

Potete provare ad indovinare se è una citazione di Marx, di Lenin, di Gramsci oppure di Che Guevara. Scervellatevi, in ogni caso la frase è di Friedrich Nietzsche e la cosa da molto da pensare.

lunedì 17 marzo 2008

Emozioni

Il 15 è stato il giorno del mio addio al celibato.
Ringrazio gli Osterika Gamberini per il momento di celebrità (Rudy... te l'avevo detto che non dovevi farmi cantare!), ringrazio gli scoppiati di non-so-quale-trasmissione che ci hanno ripreso in pompa magna, ringrazio il Giostr...à e soprattutto ringrazio i Gladiators che mi hanno regalato una serata stupenda (ringrazio tutti tranne quello che ha scelto il pennarello super-indelebile! A ben pensarci mi torna in mente che potrebbe essere stata una mia idea per l'addio al celibato del Poeta...).
Una bella persona si circonda di persone altrettanto belle, ed io ho degli amici stupendi!

Lasciamo un po' di spazio e cambiamo argomento.

Stasera ho aperto il pacchetto della Rundee Taarn edizioni. Al suo interno le prime copie de Il serpente piumato, il mio primo racconto edito. Ora vedremo come va questa avventura. Della copertina avevo già parlato nel precedente post ma stringere in mano il volumetto mi ha dato ugualmente forti emozioni. Ho letto la quarta di copertina con l'estratto e la citazione e ho subito sbirciato all'interno con la stessa trepidazione di un bimbo che apre un regalo di Natale!

Durante la settimana ho aggiunto altre sei pagine a Il Sigillo della Terra, svolgendo un duello che non era previsto per aumentare la tensione e creare un nuovo colpo di scena. Poi ho aggiunto, qualche capitolo prima del duello, un dialogo abbastanza misterioso che lo introduce con la giusta suspence. Ma vi sto raccontando troppo.
Dopo queste aggiunte, volevo anche ampliare la prima battaglia, volevo renderla più drammatica e invece ho scritto una parte che spiega la psicologia di un personaggio che apprezzerete.

Ah, devo ancora lavorare ai "miei" capitoli de La Tela per sistemarli. E' lunedì sera e Vale dorme. Credo che scriverò un po'...

lunedì 10 marzo 2008

Il Serpente Piumato - nuove info

Il Serpente Piumato edito Runde Taarn ha già una copertina e sarà presto disponibile presso librerie ed edicole. Non ho ancora nessuna informazione circa la data di uscita ma soltanto il prezzo di copertina che sarà di 1,50 Euro. E' soltanto un racconto d'altronde, speriamo che la politica del prezzo mostruosamente basso ne incentivi l'acquisto!
Veniamo ora alla copertina, una questione che mi preme(va) molto. La copertina è la seguente:

vi piace?
Prima di rispondere sappiate che mentre la copertina de Il Sigillo del Vento è farina del mio sacco (ho proposto io Raylyn, in quella posizione e con quei colori), su questa non avevo voce in capitolo.
Ho fatto una ricerca su internet e il serpente piumato da me descritto è molto più simile a questo:

oppure a questo:
che altro non sono che la rappresentazione del Quetzacoatl sui templi meso-americani.
Sì, la copertina mi ha deluso un po', in ogni modo "posso tranquillamente sbagliarmi". Il più delle volte, col senno di poi, questa frase è seguita da un altra che suona più o meno così: "detesto avere ragione perché di solito capita quando non vengo ascoltato..."
Ripeto, magari mi sbaglio e la copertina è bellissima.

Veniamo a Il Sigillo della Terra, invece. La terza stesura non è stata ancora mandata all'editore e ciò è, sostanzialmente, un male: già, avrete capito subito cosa intendo, ho aggiunto un capitolo.
Dovevo spiegare quella cosa! Non potevo lasciarla così, fumosa! Dovevo creare anche un po' di tensione con gli elfi ortodossi! Sto dicendo troppo? E poi sono soltanto sette pagine in più, un capitolo piccolo-piccolo... dai...
Il problema è che mi sono venute in mente anche altre piccole cosette che hanno aggiunto tre-quattro pagine alla narrazione... uno scontro in più... un addio... poca roba insomma ma che si è rivelata importante nell'economia della narrazione.

Veniamo infine a La Tela, questo immane capolavoro. L'antefatto è diventato l'epilogo, non avete idea di come siano possibili certe alchimie. Comunque, tutte le ricerche storiche sul rinascimento inglese e i suoi protagonisti hanno dato frutti buoni e sono passato da tre a sei-sette pagine che sviscerano alla fine alcuni misteri che aleggiavano fin dall'inizio. Marco nel frattempo ha sistemato alcune interviste e alcuni passi centrali essenziali alla narrazione, in più ha trovato i nomi dei diavolacci per caratterizzare all'estremo alcune parti. Urca, ho già parlato/scritto troppo.
A presto

lunedì 3 marzo 2008

La morte dell'inutile e del superfluo.

Oggi 3 marzo 2008 da Il Sigillo della Terra sono morti quasi tutti gli avverbi. Ho fatto una ricerca con il programma di videoscrittura per "mente" e ho tolto tutte quelle pesanti espressioni come "velocemente", lentamente", "indissolubilmente", eccetera. Il principio che mi ha guidato è molto semplice: le frasi devono avere verbi forti, solo quelli, il resto è superfluo o inutile!
Nel frattempo, dopo aver messo la prola "fine" a ISDT, ho aggiunto un nuovo capitolo riguardante Kaerwood e introdotto due nuovi personaggi che mi torneranno utili. Ho poi appuntato l'inserimento di un ulteriore capitolo che dovrà far luce su altri aspetti se non riesco a inserire qualche riferimento qua e là. Poi, naturalmente, attendo al varco tutte le proposte dei miei eccezionali editor.
Veniamo ora a La Tela. La prima stesura continua con criterio. Marco ed io abbiamo messo altri puntini sulle i definendo alcuni pezzi che rimenevano fumosi. Ho scritto una parte del tutto nuova ambientata del XVI secolo e che mi ha richiesto una discreta ricerca storica incentrata su certi personaggi cui facevo riferimento nella trama. Come al solito gli strumenti messi a disposizione da internet e le foto e il diario di viaggio in Cornovaglia hanno dato gli input necessari a non scrivere vaccate.
A presto.

lunedì 25 febbraio 2008

Argh, l'ho fatto di nuovo!

Ecco, lo sapevo, l'ho fatto di nuovo. ISDT era praticamente finito, tutto a posto, la terza stesura quasi terminata. Le correzioni degli ultimi capitoli andavano per le lunghe ma per questioni di tempo (che non è mai abbastanza) e dovevo soltanto attendere pazientemente di terminare i lavori. Tornando a casa in tangenziale una canzone mi porta alla mente una vecchia scena vissuta all'università con i suoi inevitabili strascichi emotivi. In un attimo il ricordo viene frullato con ISDT e ne esce una scena importante da aggiungere prima di una battaglia. E altrettanto immediatamente mi domando come abbia fatto a non descrivere una cosa del genere prima. Arrivo a casa, mangio, accendo il PC e mi butto a percuotere la tastiera.
In un'ora di lavoro ipnotico ho aggiunto altre due pagine al capitolo 33. Si capiscono molto meglio alcune cose, lo ammetto. Ma ora mi domando: quante altre così ne potrei aggiugnere?
Segnalo la mia intervista (e quella dei miei fortunati colleghi Christian, Ester e Mauro) su Asengard e l'aggiunta del sondaggio sui personaggi preferiti de ISDV.
Un saluto

domenica 17 febbraio 2008

Il sogno

Non mi ero perso. Stavo riflettendo. Ho fatto un sogno, molto tempo fa. Stavo valutando se era il caso di raccontarlo o di tenerlo per me. Alla fine ho deciso di scriverlo, è un sogno di tanto, tanto tempo fa.
Nel mio sogno c'era un regno che vedeva due pretedenti al potere, il console Caio e il console Mario. Caio era il console "cattivo" e Mario era il console "buono". La differenza nella loro politica, tuttavia, era solo una differenza di facciata e in realtà Caio e Mario facevano solo finta di combattere per la carica di Imperatore ad ogni elezione: il loro intento era quello di tenere il potere per loro a discapito di altri contendenti e dando l'illusione della libertà di scelta alla maggioranza che li votava. Ad ogni elezione i due consoli si lavavano le mani a vicenda e coprivano l'uno le nefandezze dell'altro.
Nel mio sogno, fumoso e incerto come tutti i deliri onirici, governava Mario e Caio non si faceva sfuggire una sola occasione per tuonare contro di lui. Un giorno giunse dal mare Recessione, un mostro terrificante che aveva devastato altri regni che inutilmente avevano cercato di resisterle. Recessione era un mostro che era stato creato ed alimentato proprio da quei regni cui era sfuggita per divorare case, denaro, ricchezza.
Ecco, nel mio sogno, Mario veniva spodestato e Caio prendeva il potere. Il rovesciamento di governo era accaduto perché il popolo aveva cominciato a lamentarsi, ad agitarsi, a manifestare contro l'impotenza di fronte all'avanzata di Recessione. La guerra contro il mostro era lunga, estenuante e difficile e di tutto c'era bisogno nel pregno tranne che di divisioni interne. Caio andò al potere perché se Mario avesse agito per reprimere il dissenso con le manganellate dei legionari, il popolo avrebbe compreso il legame che accomunava i due consoli e la loro tresca.
Il mio sogno terminava con i legionari di Caio che manganellavano i loro fratelli in virtù della chimera Ordine e della sfinge Legalità. Il regno poteva affrontare il mostro Recessione nel migliore dei modi. Coloro che si lamentavano del governo violento e iniquo di Caio finirono col rassegnarsi alla situazione e con lo sperare nel ritorno di Mario, il console illuminato.
Mario, non spedestato ma all'opposizione, tuonava contro Caio ma non aspettava altro che questi terminasse il suo sporco lavoro per ritornare al potere e gestirlo ancora in vece di entrambi.
Quando mi sono svegliato, il governo Prodi era caduto.
E ho avuto paura.

martedì 5 febbraio 2008

Il Serpente piumato - racconto edito Runde Taarn

L'avevo detto tempo fa, qualcosa bolliva in pentola. Tempo addietro Leonardo Colombi aveva lanciato l'idea di una raccolta di racconti fantasy che riunisse più autori. La cosa non è andata in porto per un'eccessiva eterogeneità delle opere. Alcune di queste opere, tra cui un mio racconto, hanno suscitato l'interesse della Runde Taarn edizioni che ha deciso di pubblicarle.
Ecco, questa brevemente è la storia della nascita de "Il Serpente piumato", racconto creato ad hoc per una raccolta fantasy e che uscirà in un'edizione dal prezzo veramente increbile di 1,50 euro (il racconto è di una trentina di pagine circa).
Ormai siamo alla correzione delle bozze e penso che tutto riuscirà ad essere pronto per importanti iniziative fieristiche e squisitamente letterarie. Vedremo come procederà anche quest'ennesim avventura.
Veniamo a qualche assaggio su "Il Serpente piumato": è più un racconto fantastico che fantasy tout court e ha richiesto un'incredibile ricerca storica perché parte da fatti realmente accaduti per poi prendere una piega vagamente fantasy. Cosa posso dirvi della trama? Un conquistador sbarca sulle coste del nuovo mondo in cerca di "ricchezze" e scopre che il quetzacoatl non è soltanto l'immagine leggendaria di un dio pagano...
Vi terrò informati, a presto!