lunedì 30 giugno 2008

Presentazione di mercoledì 2 luglio rinviata

Nulla da aggiungere al titolo riguardo ad UIB se non che la presentazione è rinviata a data da destinarsi.
Il med-fantasy che ho deciso di scrivere comincia a prendermi (a scapito dei lavori su Il Pugnale di Istharan - che ha subito un momentaneo stop) ma riscontro alcuni problemi con la contestualizzazione storica: la mancanza di fonti attendibili o meglio, a fronte di una pluralità di fonti storiche differenti sullo stesso argomento mi ritrovo costretto ad improvvisare, ovvero a fare scelte che preferirei fare ricamando sulla realtà e non su una realtà presunta.
Erodoto mi fornisce un periodo ed una genealogia precisi mentre altri studiosi storici attuali e dell'epoca ne forniscono diversi. Il ricorso alla mitologia è stata tanto fruttuosa da propinarmi varie versioni (differenti naturalmente) dello stesso mito. Insomma, il mio protagonista ha un fratello ma su alcune versioni potrebbe avere anche una sorella. Ce l'ha avuta o non ce l'ha avuta? La devo inserire nella narrazione? La storia della sorella del mio protagonista s'incrocia con Enea, almeno secondo alcuni storiografi, secondo altri Enea non c'entra nulla. Io che faccio, invento? Mi sa che finirà così.

venerdì 27 giugno 2008

Presentazione di Uomini in Bilico!

Mercoledì 2 luglio, alle 21.30, indicativamente, Marco Bonati ed io parteciparemo ad una serata per pochi intimi, al 104 di Viale Mentana a Parma in cui illustreremo UIB e il lavoro fatto per realizzarlo. Inviterei tutto il mondo a partecipare se non fosse che la saletta è proprio tale e otrebbe esserci un po' di calca ;-)
Naturalmente porteremo con noi un sacco di copie da autografare. Vi aspettiamo.

Lascio un flash sullo stato dei lavori de ISDT: il secondo volume della tetralogia è in fase di editing! Alcuni capitoli, quattro per la precisione (il 20, il 22, il 24 e il 26 della terza stesura) sono stati oggetto di una parziale riscrittura e di una maggior caratterizzazione. Qualcuno si chiederà: "come mai capitoli pari e così ravvicinati?" Il punto è che la narrazione si snoda tra i nuovi protagonisti (i cattivi?) che invadono i territori umani e i protagonisti de ISDV (i buoni?) che si trovano coinvolti nelle vicende ma che nel frattempo vedono dipanarsi la matassa di domande che assillavano Gwyllywm al termine de ISDV.
Per rendere la narrazione più avvincente ho alternato i capitoli degli uni e degli altri in stile A-B-A-B, eccetera. Temo che questo stile attirerà le ire di qualche lettore che si lamenterà che non c'è legame tra un capitolo e il successivo e che la narrazione non procede in modo lineare ma a scatti. Lo stile funziona, anche ne ISDV avevo alternato le vicende di Raylyn con quelle di Gwyllywm, fino a quando non s'incontravano e Caeldarein, per mostrare in parallelo come si muovevano gli antagonisti.
Veniamo agli altri lavori. La Tela procede costantemente con un lavoro differenziato sui capitoli da parte mia e di Marco. Ormai la data della prma definitiva stesura è sempre più vicina anche se alcuni capitoli sono stati lasciati aperti per ospitare eventuali e future idee. Praticamente scriviamo in prospettiva futura.
Ho cominciato il primo capitolo del seguito de ISDT. Già, incredibile. Alcuni capitoli erano già pronti, si tratta di poca roba ma riguardano un personaggio che è piaciuto a molti. Basta con le anticipazioni, in fondo ho solo scritto le prime due pagine del PROLOGO...
Ho momentaneamente accantonato il progetto del romanzo storico ambientato in Scozia all'età del bronzo e non trovo più ispirazione per il fantasy/giallo ambientato in una terra alternativa e mi sono fermato dopo 80 pagine di word, nonostante abbia già definito il contenuto dei capitoli mancanti. Non lo so, prima scrivevo a bomba, ora non mi sento ispirato. Succede. Ora, poiché ritengo che "il blocco dello scrittore" non esista mi sono gettato su altre idee.
Sbirciando in rete ho trovato un sacco di interventi sul cosiddetto med-fantasy e, eccitato all'idea di scrivere qualcosa al riguardo, ho riesumato una vecchia idea, ovvero qualcosa ambientato nel contesto mediterraneo. Ovviamente ho dovuto fare una lunga ricerca inerente la mitologia per trasformare in materiale fantasy qualche leggenda italica dei tempi che precedettero la gloria di Roma. A questo punto è emerso una varietà inimmaginabile di diverse versioni dello stesso mito e degli stessi personaggi e ho dovuto fare alcune scelte per iniziare. Insomma, ho scritto qualche pagina e buttato giù una bozza di trama, niente di più. Vedremo.

Un saluto


mercoledì 18 giugno 2008

Giramenti di testa e domande moleste

Il lettore deve credere allo scrittore. Questo è un principio generale della lettura e della scrittura. Nessuno scrittore si è mai posto il problema di dover spiegare perché un drago con le ali vola. Vola e basta e su questo siamo tutti d'accordo. Se qualche ingegnere areonautico facesse però qualche calcolo, magari scoprirebbe che la superfice alare di un drago come è stato descritto non basta a tenerlo in aria. Non potete diffidare di un drago perché non l'avete mai visto o non credere in un "colpo di fulmine" se non vi è mai capitato. Dovete credere allo scrittore. Bene, definito questo sacrosanto caposaldo, passo a rispondere ad alcune domande che mi sono state poste. Ma ricordate: ad ogni cosa c'è un perché...

I tuoi personaggi hanno nomi strani, come mai?
Con i personaggi, ho cercato di attuare un processo di caratterizzazione culturale. I nomi degli elfi ricordano nomi galllesi e ho usato la "y" come vocale "i" e la "w" come vocale "u", i loro nomi sono di solito accompagnati dalla tribù di appartenenza se sono elfi revisionisti altrimenti da quello della madre se sono ortodossi. Gwyllywm di Si'phir è un elfo della luce che appartiene alla tribù di Si'phir, Raylyn figlia di Moad è un elfa ortodossa.
Per i nani ho usato una cosa un po' più lunga. I nani hanno un soprannome che ricorda un loro atto eroico, oppure, in linea paterna, il parente più prossimo che ha compiuto un'impresa eroica. Meldor figlio di Mellor, figlio di Allor Rocciasicura pretoriano di Golenor Barbagrigia, Re delle Montagne di Cristallo ne è un esempio.

Come mai i tuoi elfi hanno nomi gallesi mentre le città hanno nomi inglesi?
Come dicevo prima, ho cercato di caratterizzare le culture. Non potevo dare a una città umana un nome elfico... in ogni modo potremmo dire che nel mio romanzo non ci sono nomi in gallese e nemmeno in inglese, semplicemente perché tali lingue non sono trattate nella narrazione e quindi fanno parte del bagaglio culturale del lettore, in parte estraneo al mio mondo. Se qualcuno di voi non conoscesse l'inglese non riconoscerebbe i nomi delle città! ;-)

ISDV è 1 di 4, non ha fine, come mai?
In effetti la mancanza la scritta "FINE" in ultima pagina potrebbe trarre in inganno. La risposta è NO, ISDV è autoconclusivo. Gli eventi scatenanti della narrazione giungono ad un epilogo e ISDT è il continuo temporale de ISDV ma i due sono indipendenti.

La narrazione passa da un personaggio all'altro e da scene di un tipo ad altre diverse. Come mai una scelta cinematografica?
Non ho un solo protagonista e non ho usato la classica dicotomia BUONO/CATTIVO ponendo il fulcro narrativo sul BUONO. Ho così due (e più) protagonisti, ho così due (e più) strade/narrazioni che si intrecciano. Ho così due (e più) scenari che s'intrecciano. Generalmente sono divisi per capitoli.

Il tuo è il solito fantasy con i buoni che affrontano i cattivi pieno di cliché e di dejà-vu?
Avevo sentito qualcuno dire che dopo le opere di Omero era praticamente impossibile inventare qualcosa di nuovo. Nel mio fantasy ci sono persongaggi in lotta tra di loro (e con sé stessi) per conseguire i propri interessi. Voi potrete distinguere i "buoni" dai "cattivi" ma scoprirete che i buoni non sono proprio così buoni e così i cattivi. Lo so, forse dovevo fare le cose semplici... comunque non ci sono dejà-vu. Per i cliché gli elfi sono i classici elfi e i nani sono classici nani.

Perché hai usato dei flashback in prima persona mentre il romanzo è in terza? Non spezzano la narrazione?
Tutti i flashback spezzano la narrazione, non bisognerebbe usarli. Purtroppo scrivere un fantasy non è scrivere un romanzo rosa e ci sono fin troppe cose da dire. Quando leggerete un flashback lo capirete per forza di cose, è come se in un film a colori comparissero in seguito ad una dissolvenza delle scene in bianco e nero. Mi rendo conto che a qualcuno potrebbero non piacere. Purtroppo ho molti personaggi e non volevo dedicare ad ognuno un capitolo tipo scheda. A molti invece è piaciuto, si sono affezionati ai personaggi (che in pratica narravano il proprio passato).

Nel tuo romanzo appaiono incantesimi scritti in prosa. Come mai?
Volevo fare qualcosa di diverso dal solito, per evitare cliché e dejà-vu. A molti è piaciuto.

Come mai hai chiamato ortodossi gli elfi oscuri, come mai non sono una razza diversa ma una sorta di "confessione religiosa"?
Anche questo è stato fatto (e spiegato nella narrazione) per evitare i cliché.

Credo che il tuo fantasy sia come tutti gli altri: c'è un evento scatenante, un viaggio, un protagonista, un antagonista, uno svolgimento della narrazione e l'epilogo. Come mai non hai osato di più?
Il mio fantasy ha riscontrato opinioni diverse. In ogni modo ho osato perché ho evitato la dicotomia bene/male (come invece fanno molti scrittori fantasy italiani e stranieri) e la cosa mi ha dato difficoltà in altri contesti, per esempio gestire l'alternanza dei capitoli tra i protagonisti.

Ritengo che ci siano alcuni capitoli avulsi dalla narrazione principale: sembrano quasi racconti innestati per fare volume: non aggiungono nulla, non potevi toglierli?
E' vero, ci sono alcuni capitoli dove vengno presentati dei personaggi che poi non ritornano nella narrazione. Ho chiesto questo sforzo di lettura non per fare volume o perché siano "riciclati" da racconti precedenti, ma piuttosto perché questi personaggi torneranno de ISDT da protagonisti. Mi viene in mente in drago Ynlown e Laoden di Alerbia che qualcuno ha detto essere assolutamente inutili. Già, forse potevano essere esclusi da ISDV, ma poi, comparendo ne ISDT, qualcuno avrebbe potuto dire che era strano come personaggi di quel calibro venissero fuori soltanto dopo.

Alcuni personaggi crescono troppo velocemente e diventano subito forti. Non è un imbroglio?
Non è una cosa che dovrebbe farvi storcere il naso quanto piuttosto preoccuparvi... come mai sono diventati così potenti? Attenti, fornisco sempre la spiegazione: questa può non piacervi ma è un altro discorso.

A un certo punto usi i termini "genetico" e "psicologico" che con un fantasy non c'entrano nulla. Coma mai hai fatto quest'errore?
Non è un errore. Ribadisco il concetto di prima: non è una cosa che dovrebbe farvi storcere il naso quanto piuttosto preoccuparvi. Che gli elfi non possono conoscere il significato della parola "esperimento genetico" lo dite voi, lo deducete dalle vostre conoscenze. Ho letto da qualche parte che "un protagonista non può usare il termine 'psicologico' perché implicherebbe l'esistenza di Freud nel suo mondo". Voi dovete credere a chi scrive. Se un elfo usa il termine "psciologico" non è un errore perché implica la presenza di Freud, vuol dire che l'elfo ne conosce il significato e che probabilmente c'è qualcosa sotto che non vi è stato ancora svelato. Stesso discorso per "genetico"... Quando Gwyllywm usa questo termine, ne conosce perfettamente il significato. Quando viene sopranominato "il più grande genetista" del suo popolo, c'è un motivo. Cominciate a tremare, adesso? ;-)

Alcuni personaggi potrebbero sbrogliare la situazione usando subito l'incantesimo finale ma non lo fanno, perché?
Avete uno scarafaggio in garage e i seguenti oggetti a vostra disposizione: uno scopettone, una pistola, una sega elettrica, un bazooka, una bomba nucleare. Quale usate? Io uso il piede e provo a schiacciarlo, se poi risulta più resistente della pedata passo allo scopettone e così via, a crescere. Tenderei ad evitare la bomba perché la bestiaccia resiste alle radiazioni...
Ho cercato di rendere le cose plausibili: la vita non è una gara di 100m piani, è una maratona, se scattate subito in testa non è detto che ci arriverete in fondo. Gli americani hanno usato il napalm in Vietnam quando hanno visto che non potevano vincere con la fanteria, hanno perso migliaia di uomini, prima. Non potevano iniziare così? Ricordate che in certi casi
la realtà supera la fantasia.

Le domande/risposte finiscono qui. Naturalmente questo è un blog e sarei felice di rispondere a qualsiasi altra domanda/questione che non ho trattato.

A presto e un saluto

giovedì 12 giugno 2008

Tanti piccoli sogni

La presentazione di ParmaFantasy è stata una bella esperienza e ringrazio tutti quelli che sono venuti a scambiare due chiacchiere (oltre naturalmente a ringraziare, ancora una volta - e forse non basterà mai - Sara, Cristina e Alessandra che si sono prodigate per trovarmi un posticino).
Nel frattempo ho cominciato a leggere autori italiani di fantasy. Già, oltre che per lavorare, per coltivare il mio orticello dietro casa e per scirvere, ho anche un po' di tempo per leggere. Per ora ho letto "Chariza il soffio del Vento" di Francesca Angelinelli (scriverò una recensione al più presto) ed ora sto leggendo "La Rocca dei Silenzi" di Andrea d'Angelo (e lo devo ancora finire... mi occorrono delle ferie o delle giornate più lunghe!). Una prima impressione però la posso dare, ed è generica: il fantasy italiano esiste, è vivo ed è in buona salute!
Veniamo a ISDT. I tempi di pubblicazione s'allungano di un mese e il secondo libro della mia saga uscirà con ogni probabilità ad ottobre, in modo da sfruttare anche il periodo natalizio. Questa è una buona notizia per due motivi: il primo è che chi ancora non ha terminato ISDV ha il tempo per farlo in vista del seguito, il secondo è che così saprete cosa regalare ad amici/fidanzate-i/parenti/semplici conoscenti. ;-)
Ovviamente non me ne sto con le mani in mano. La Tela è ormai a buon punto e Marco ed io abbiamo sistemato alcuni dettagli di impaginazione e riletto e sistemato alcune parti che andavano in contrasto con le nuove e migliori scritte in queti giorni. Ora è tutto a posto dal punto di vista narrativo, mancano da scrivere due cosette ma gli indizi per giungere al finale sono stati seminati con prudenza.
E ora arriviamo al mio nuovo progetto, una trama che mi frullava per la testa da un po' di tempo ma che era condensava in alcuni capitoli slegati senza continuum narrativo e senza una trama che reggesse il tutto. No, non sto parlando de Il Sigillo del Fuoco (che qualcuno già brama) o de Il Sigillo dell'Acqua ma di qualcosa di ben diverso. Avevo dieci paginette che sono ormai diventate settanta e la trama e, soprattutto, un titolo provvisorio sono stati finalmente tracciati.
La mia nuova opera s'intitolerà Il pugnale di Ishtaran e sarà ambientato in un mondo fantasy un po' particolare che si sviluppa sul background de Il serpente piumato. Tengo molto all'ambientazione che ho realizzata e che caratterizzerà IPDI e non svelo nulla al riguardo se non che ho creato un pianeta Terra alternativo e che l'azione inizia con la scoperta della città di Uruk e si conclude negli Stati Federali d'America dove la protagonista, Chasey (nome assolutamente provvisorio) si troverà a dover inseguire un serial-killer. Fondamentalmente potrebbe essere un giallo ma l'ambientazione è simil-fantasy.
Vedremo se riuscirò a trarne qualcosa di buono...

Un saluto

PS: ringrazio Leonardo Colombi per la recensione de ISDV, dove mette in luce pregi e difetti. Professionale.