venerdì 17 agosto 2012

Howard e Lovecraft

Sto ultimando la lettura di un'antologia con tutti i racconti di Howard con protagonista Salomon Kane. Qualche sera fa leggevo il penultimo racconto: I passi dall'interno e verso le ultime pagine noto una strana mutazione nello stile di scrittura: c'è una maturazione notevole nell'uso dei termini e nella costruzione della frase, anzi, più che una maturazione, un adeguamento dello stile all'orrore che si stava per scatenare sopra gli schiavisti arabi che volevano profanare un'antica tomba con iscrizioni in ebraico trovata nella giungla.
Lo stile di Howard mi sembra più simile a certi racconti di Lovecraf e mi viene un brivido, piccolo piccolo.
Proseguo nella lettura: soltanto Salomon percepisce i passi provenire da dietro una pesante porta di metallo che, una volta aperta, scatena una creatura rossa, di forma gassosa che macella gli arabi e che Salomon riesce a sconfiggere con una verga magica appartenuta agli Antichi abitatori della terra.
I brividi raggiungono l'apice ma non per la scena in sé o per l'accaduto ma perché di mostri di forma gassosa ho già letto altro, nel racconto Il colore venuto dallo spazio, proprio di H.P.Lovecraft il quale, oltre a fare editing, teneva una corrispondenza epistolare con R.E.Howard.
Sì, ho il tremendo sospetto che l'ultimo pezzo sia stato editato da Lovecraft, oppure che egli abbia influenzato Howard sul finale del racconto. Ho cercato su internet ma non ho trovato nulla al riguardo.
I brividi rimarranno.