lunedì 31 ottobre 2011

Aggiornamenti sparsi

La Tela è stata terminata da parecchio tempo, è una storia che a modesto avviso di me e Marco non necessita di aggiustamenti. E' stata inviata a più editori ma fino a ora le risposte e i riscontri mancano (se si esclude qualche editore finito per imprecisati motivi sulla lista di coloro cui abbiamo mandato il materiale e che cercavano ripetutamente di convincermi della bontà della loro offerta nonostante avessi più volte rimarcato che dovevano essere loro a pagare noi e non viceversa).
Mi permetto poi di dire qualcosa sulle esperienze maturate anche con i contatti mai avvenuti con editori medio-grossi: io capisco che un editore riceva migliaia di proposte di pubblicazione, capisco anche che riceva migliaia di e-mail di individui come me che sono interessati a proporre un'opera ma che chiedono soltanto le modalità di invio dei manoscritti. Se però hai una casella di posta elettronica per informazioni e non rispondi alle mail di banale informazione, cosa la tieni aperta a fare? E' il tuo lavoro, ribadisco, è il tuo lavoro. Non accetti manoscritti in consultazione? Scrivilo sul sito. Se uno ti manda la mail rispondi almeno "no grazie". Niente, invece, silenzio stampa.
Lo steampunk è arrivato alla terza stesura dopo il contributo di Marco che mi ha dato importanti suggerimenti e a breve tenterò un concorso (che non cito per scaramanzia).
Il Trigillo, terminate le vicissitudini di Asengard, inizierà a breve la sua strada verso la pubblicazione. Quando avrò notizie più certe, farò il botto!
A presto

domenica 4 settembre 2011

Della Sublimazione


Estratto dalle lettere dell’Esimio, Ill.mo, Chi.mo, professor Adolf von Wunderarbeit laureato in Gestione Creativa del Lavoro, Metafisica della Libertà, Parapsicologia e Pranoterapia alla Libera Università di Friburgo.

Gentilissimo Direttore F.,
la sua missiva mi riempie di gioia perché finalmente anche Voi avete compreso la necessità, espressa e teorizzata ripetutamente nei miei corsi, circa il ridimensionamento da effettuare nello spirito d’iniziativa dei dipendenti delle aziende del Vostro Paese.
Ho saputo, con somma gioia me lo lasci aggiungere, che avete iniziato una serie di corsi “per la valorizzazione e la formazione delle risorse umane” anche nella vostra Azienda: stupendo, meraviglioso, sublime. Non ho altre parole per complimentarvi con voi, mi procuro soltanto di ricordarVi quanto già spiegai nelle mie lezioni, ovvero come i risultati di tali test debbano essere completamente RIBALTATI per conseguire un efficace gerarchia di lavoratori sudditi e incapaci. Vi ricordo che tali test, se letti con cura, Vi garantiranno la possibilità di individuare i dipendenti meno autonomi, meno brillanti e più dotati in virtù della sudditanza per riserbare loro incarichi di maggior pregio, escludendo ovviamente coloro che sono dotati di maggior iniziativa, maggiori capacità e maggiore creatività in modo da impedire la deriva della Vostra azienda: come ho ben illustrato nei miei corsi, e come ben saprete, avere un dipendente valido e capace in una posizione di comando rende l’Azienda soggetta a spiacevoli ricatti da parte del dipendente stesso che si può trovare nella scomoda posizione di accampare richieste e crediti che un bravo Direttore non dovrebbe mai trovarsi a concedere.
Vi ricordo, per tale ragione, di considerare l’importantissimo quinto principio, ovvero il cosiddetto “paradosso della retribuzione”: più pagherete i vostri collaboratori, meno ce ne sarà per voi.
Questo, ovviamente, va integrato con il sesto punto, ovvero il cosiddetto “paradosso del collaboratore”: circondatevi di forza lavoro indispensabile ma sostituibile.
Veniamo ora al motivo della vostra missiva, ovvero all’eccessiva autostima di alcuni Vostri dipendenti e quanto necessario mettere in pratica per ridimensionarla. Ho saputo che le ripetute vessazioni psicologiche cui avete sottoposto i sottoposti hanno raggiunto soltanto in parte i benefici previsti (mi permetta di congratularmi per la splendida idea delle riunioni periodiche nelle quali illustrare i Vostri successi e rimarcare invece gli insuccessi dei dipendenti: geniale poi illustrare come i loro insuccessi inficino i Vostri) e ciò è chiaramente un problema riguardo all’omologazione culturale che si vuole ottenere: un dipendente felice e soddisfatto è un pessimo consumatore perché trova gioia al di fuori dell’offerta merciologica imposta dal sistema di cui la Vostra azienda (volente o nolente) fa parte.
Occorre pertanto ridimensionare tale istinto pro-sociale alla felicità in quanto foriero di pericolose contaminazioni: un dipendente felice è in grado di trasmettere felicità ai colleghi e minare in profondità la sobrietà del sistema produttivo.
Veniamo al caso specifico. Se il dipendente ha in passato espresso un pervicace spirito critico e una capacità di prendere iniziative, o quantomeno di proporre percorsi produttivi alternativi a quelli suggeriti la situazione è particolarmente grave ma non irrecuperabile. Suggerisco di ridimensionare il soggetto con una sorta di terapia d’urto che sarà tanto più efficace quanto più aderirà alla proposta (sebbene possa inizialmente apparire paradossale). Mi sia concessa una semplificazione che mi permetterà di astrarre e generalizzare il problema. Parlerà in maniera generale di Soggetto (colui che deve essere ridimensionato), di Struttura (l’organigramma aziendale o l’insieme dei colleghi/superiori/subordinati al Soggetto) e di Progetto (inteso in senso allargato e comunque di “mansione”).
Per prima cosa occorre che la Struttura riconosca (anche soltanto in parte) i suggerimenti e lo spirito critico mostrato in passato dal Soggetto e lo incarichi di ridefinire opportune modifiche per “svecchiare” il Progetto al fine di adattarlo meglio alle proposte del Soggetto stesso. Ciò aumenterà l’autostima del Soggetto e il suo grado di felicità ma, si badi bene, questo primo effetto è necessario e indispensabile affinché quanto suggerisco si riveli efficace. Occorre a questo punto che tutta la Struttura e il Soggetto si prodighino per il conseguimento del Progetto nei tempi prestabiliti (più sono stretti ma non impossibili, più saranno incentivanti). Poco prima del raggiungimento finale dell’Obiettivo del Progetto è indispensabile che si agisca nel seguente modo: occorre incaricare un altro soggetto (e più costui sarà incapace rispetto al Soggetto, più l’effetto sarà accentuato) di reperire informazioni indirette e officiose circa lo “svecchiamento” del Progetto in quanto è stata prevista un suo completo “rifacimento”.
È con tale comunicazione ufficiosa che tanto più l’autostima del Soggetto era cresciuta, tanto più ora, inevitabilmente, calerà, generando notevoli benefici: è probabile infatti che tutta la cerchia di colleghi del Soggetto venga a conoscenza di tale accadimento e che la diminuzione di autostima si propaghi a essi e che ritorni “di riflesso” al Soggetto stesso la cui momentanea debacle potrebbe addirittura portarlo all’esclusione dal gruppo. È inutile aggiungere che tale situazione sarebbe quella più auspicabile dal punto di vista produttivo ma che dipende dalle effettive capacità del Soggetto nonché dal grado di incapacità dei colleghi.
Attendo con trepidazione un report del risultato dei miei suggerimenti e resto a Vostra disposizione per eventuali chiarimenti,

dottor Adolf von Wunderarbeit

venerdì 12 agosto 2011

Pausa?

Ho terminato la seconda stesura dello steampunk.
Sto attendendo che gli editori valutino il gotico (e ne devo cercare altri).
Sto attendendo notizie circa il Trigillo.
Le ferie sono finite.
Il mondo va a rotoli. Che faccio, mi prendo una pausa e aspetto?
Però... ci sono dei progetti, lì che aspettano, nelle cartelle dell'hard-disk...

mercoledì 3 agosto 2011

Racconti? Ma che mi racconti

Ho scritto un racconto fantasy/steampunk/horror, una sorta di jolly da tenere valido per più concorsi. Ho quasi terminato la prima stesura, poi ne farò una seconda, con la dovuta calma. Sono arrivato a quasi 75.000 battute, 17 paginette di word, mi sembra un numero di pagine accettabile per un RACCONTO. A questo punto ho guardato le specifiche per i concorsi e mi è scappato da ridere.
Da 4000 a 8000 battute?!
Cos'è, una poesia?
8000 battute sono due pagine di word, è la sinossi di un romanzo! Un RACCONTO?
Un racconto è un testo articolato e dotato di una certa complessità, sono d'accordo sul fatto che richieda uno sforzo narrativo teso a eccellere nell'uso delle parole e dell'immediatezza ma 8000 caratteri sono davvero troppo pochi per poter parlare di racconti.
Vabbeh, io lo finisco e lo tengo lì, buono buono, verrà il suo momento...
Buone ferie, io le ho già fatte.

martedì 19 luglio 2011

Attendendo NEWS

Ero in ferie, perdonate l'assenza.
E di solito quando sono in ferie, accade di tutto. Per prima cosa il Comune di Parma ha iniziato a tremare, arresti, monetine in testa al sindaco, assemblee spontanee con pentole suonate come tamburi. Tante belle cose insomma. Ma oltre alle notizie buone, arrivano le cattive, e poi di nuovo le buone. Andiamo con ordine.
Ero lì che correggevo lo Steampunk, che mi preparavo spiritualmente all'editing del Trigillo e che lavoravo a un racconto fantasy per provare uno dei tanti concorsi per racconti quando BUM!, Asengard annuncia che chiude.
Ho avuto il magone, ho dormito male, ho fatto milioni di ragionamenti. Poi è arrivato uno spiraglio: pare che Asengard verrà assorbita da un altro editore. Ora bisogna vedere quali saranno i piani del nuovo editore: devo incrociare le dita perché non è sicuro che siano i medesimi. Sì, non ho ancora certezze sulla sorte del Trigillo, ho soltanto una speranza in più. Nel frattempo scrivo...
A presto.

lunedì 13 giugno 2011

Steampunk finito

Notizia flash: il mio primo romanzo Steampunk è finito.
E' autoconclusivo (nonostante abbia un sacco di idee per un potenziale seguito o per uno spin-off) e ha questi numeri: 161 pagine in formato A4, 580.000 battute. Resterà fermo qualche settimana (almeno un mese) in attesa della seconda stesura. Dopo l'epilogo una ghiotta sezione di 3 pagine dopo ho elencato tutte le ricerche fatte per la stesura.
Nel frattempo Marco ed io stiamo preparando La Tela per inviarla ai potenziali editori.
Vedremo,
a presto.

venerdì 27 maggio 2011

Steampunk

Che dite, dai titoli dei post si capisce a cosa sto lavorando?
Dunque, sono messo così: l'editing del Trigillo non è ancora partito e quindi, come lenire l'impellenza di scrivere dando sfogo alla creatività repressa se non appagandola con un nuovo romanzo o con dei racconti (ho scritto anche due racconti per due opportunità di cui parlerò più avanti)?
Lo steampunk che stavo terminando è giunto sui 555.000 caratteri, 157 pagine formato A4, Times New Roman 12. In pratica è finito: mancano soltanto due paginette nel Capitolo 16, il penultimo, ma i giochi sono tutti fatti e non dovrebbero esserci ripensamenti su trama e personaggi, soltanto il lavoro di cesello nella seconda stesura e quindi il giudizio del mio circolo di affezionati venticinque lettori.
Il primo titolo provvisorio era L'Esercito degli Immortali (EdI)ma ho cambiato idea strada facendo e non credo che rimarrà tale, anche se tale esercito sta alla base delle ricerche dei protagonisti. Ho fatto una massiccia ricerca sul periodo, sul tipo di armi, sui personaggi, sulle cartine, sui nomi delle vie, sulla cultura. E il tutto pur scrivendo un romanzo ucronico e non storico. E nonostante la stesura sia (quasi) terminata, non lo è la ricerca. Per esempio, è di qualche giorno fa la scoperta da parte mia (grazie ad Antonino che ha pubblicato il post su Facebook!) che (nel 2003 addirittura!) hanno trovato la presunta tomba di Gilgamesh. Poiché nel mio EdI avevo descritto il ritrovamento del mitologico re di Uruk, ho dovuto correggere alcune descrizioni e dialoghi per adattarli alle (scarse tra l'altro) informazioni inerenti la zona del ritrovamento.
Cosa non si fa per rendere la narrazione avvincente!
A presto

lunedì 9 maggio 2011

Steampunk e Trigillo

Lo Steampunk è a quota 510.000 battute e non è ancora finito, direi che sono al 90% della prima stesura. A questo punto devo rivedere le stime circa la lunghezza: 600.000 battute (450 pagine circa) potrebbe essere un traguardo alla mia portata. Tra le altre cose, oltre a leggermi un libro scritto da uno dei miei protagonisti (storici) per caratterizzare il personaggio mi sono trovato nella necessità di definire il contenuto delle tavolette "perdute" dell'Epica di Gilgamesh (che i miei personaggi ritrovano): quale migliore (e sragionante) idea se non scriverle? Quindi ho letto l'Epica e poi, imitandone lo stile, ho scritto le tavolette che mi servivano. Pura follia? Può darsi, può darsi...
Tra le altre cose, al termine dell'opera ho scritto tutti i riferimenti usati per la ricerca bibliografica e parte dei ragionamenti sulla trama. Un piccola chicca o un altro segno del mio delirio?
Veniamo al Trigillo perché sono convinto che alla maggior parte non interessi nulla dei precedenti capoversi. Bene, il tanto atteso Trigillo subirà (in senso positivo) l'editing soltanto dopo il Salone del Libro di Torino e quindi i tempi per vederlo sullo scaffale della librerie (ed eventualmente per ragionare a uno spin-off) si dilatano.
A presto.

martedì 19 aprile 2011

Steampunk!

Sono a quota 430.000 battute. 130 pagine formato A4. Le prime 100 sono a posto, ovvero i capitoli e la narrazione si susseguono senza interruzioni. Poi ci sono 20 pagine di caos, appunti, idee, eccetera. E si arriva alle ultime 10 pagine, l'ultimo capitolo e l'epilogo completati. Mancheranno altre 20 o 30 pagine di narrazione. Conto di arrivare a 500.000 battute che vorrebbe dire un libro di 300-350 pagine. Per ora sono soddisfatto ma, ovviamente, è la prima stesura.
Lo so, la maggior parte di voi attende informazioni circa il Trigillo. Ebbene... non ne ho. Io continuo a rileggerlo e a trovare qualche miglioria ma il lavoro grosso con l'editor deve ancora cominciare.
Farò nuove comunicazioni a tempo debito.
A presto.

lunedì 7 marzo 2011

Il "mio" cane?


"Il tuo cane il più bravo e il più simpatico qui non può entrare"

Divertente: chissà quanto è costato al contribuente il parco, un cartello del genere e l'annessa ironia.
Premettiamo che il parco è pubbilco.
Premettiamo che se non porto il cane al parco, dove lo porto, in un parcheggio?
Premettiamo anche che ho sempre con me il sacchettino per raccogliere il PIL (prodotto interno lordo) di Pandora.
Premettiamo anche che i cani hanno un microchip che riporta il proprietario.
E aggiungiamo, infine, che i pannelli integrativi servono a limitare la validità dei divieti (e che noi italiani siamo spettacolari quando dobbiamo inventarceli).
Ebbene, la domanda è la seguente: Pandora non è il mio cane (appartiene a mia moglie e la proprietà non è transitiva). Ora, quando entro al parco con Pandora al guinzaglio, il divieto è limitato dal fatto che il cane deve essere mio (e quindi possiamo entrare entrambi)?
Nel frattempo, il Paese è allo sfascio...

mercoledì 9 febbraio 2011

Aughnanure Castle, Irlanda

Una nuova rubrica, qualcosa che unisca le mie passioni senza parlare sempre di scrittura o di lettura. Ho pescato a caso dalle cartelle con le foto dei miei viaggi. E' stato davvero un viaggio, ma nel passato, caratterizzato da un pizzico di malinconia. Ora, il fortunato prescelto per la blogalizzazione è Aughnanure Castle, Irlanda, di cui metto anche due foto e una breve descrizione.
Aughnaure Castle si trova nel centro della cittadina di Oughterard, sulla N59, a nord della città di Galway. Potrei mettere una mappa ma non lo faccio perché è impossibile mancarlo se siete da quelle parti: appena entrati in città basta seguire i cartelli marroni e ci si va praticamente a infialre nel suo parcheggio. E' tanto facile che l'hanno trovato anche quattro turisti italiani che facevano un viaggio all'avventura, viaggiavano dalla parte sbagliata della strada (ma che in Irlanda è quella giusta) e sparavano vaccate in macchina dopo una sostanziosa cooked-breackfast. Ora non ricordo la data ma ricordo che una bella giornata, con un cielo di cobalto e un orizzonte di dolci colline e di prati scintillanti di bruma (ovviamente prima di entrare nella cittadina di Oughterard, che si presentava invece come una tipica cittadina irlandese).
Segnalo anche un buon sito che ne tratta, elencandone dettagli storici e curiosità (in inglese ovviamente, pardon, in irlandese).
Ne approfitto per fare un po' di diario di bordo. La tersa mattinata di sole è chiazzata da nubi sparse e minacciose che ci incalzano nonostante l'ottimo inizio della giornata: questa è una delle poche foto d'irlanda dove appaio con il k-way e il motivo c'è tutto.
In biglietteria ci accoglie una ragazza simpatica che ci allunga ogni genere di guida, poi realizza che siamo stranieri e ci propone la guida illustrata in inglese e quella in italiano. E qui ho imparato che occorre SEMPRE prendere entrambe perché quelle tradotte nella nostra lingua contengono strafalcioni davvero bizzarri sui termini militari (e anche sugli altri).
Veniamo al signor Aughnanure Castle. Il castello è costituito da un mastio centrale circondato da due cinta di mura. La più esterna è in buone condizioni, quella interna invece è presente soltanto in parte e sopravvive la torre tonda angolare (dotata di cannoniere). A parte alcune finestre al centro del mastio, la struttura difensiva medievale è in ottime condizioni, ci sono bertesche angolari a sporgere, archiere (che non è un errore ma è il plurare di archiera, la feritoia longitudinale dotata di strombatura all'interno del muro) e caditoie.
Le sale del mastio sono state restaurate ed espongono pannelli illustrativi con la storia del castello, della regione e della poliercetica.



Qui sopra una vista dal lato sud del castello: a sinistra la cannoniera, al centro della oto il mastio. Le mura che si vedono sullo sfondo sono la seconda cinta, della prima rimane il pezzo di cortina attaccata alla cannoniera. Il mastio è in stato eccellente, sono ancora presenti tutto l'apparato difensivo a sporgere, compresa la merlatura superiore.



Qui invece un dettaglio dell'apparato difensivo a sporgere. In primo piano una bertesca in muratura sorretta da cinque beccatelli e alla sommità della torre due caditoie.

giovedì 13 gennaio 2011

Scrivere non basta, occorre reperire informazioni

La parte iniziale del mio lavoro steampunk è ambientato in Scozia e successivamente in Inghilterra nel 1890; poi dovrebbe toccare la Germania e il Medio-Oriente. Il genere mi garantisce una certa libertà narrativa (non si tratta di un romanzo storico), tuttavia volevo in certi casi essere il più vicino possibile a fatti realmente accaduti (e a personaggi realmente esistiti) nonché a luoghi non soltanto verosimili ma reali. Questo ha generato una ricerca di informazioni della quale non riesco a vedere la fine.
Faccio un esempio?
Potevo scrivere:
Il ragazzo confermò di conoscere l'antico egiziano.
Potrebbe bastare. Poteva bastare. Adesso sono a un punto in cui di certe cose non mi accontento più e ho trasformato la frase precedente in una battuta:
«Ho letto anche il Dictionnaire égyptien en écriture hiéroglyphique di Jean-François Champollion.»
Fa un effetto diverso, migliore. Però richiede un po' più di impegno (temporale). Ho dovuto studiare la mappa di Londra del 1890 per capire in quale zona (e in quale via) poteva accadere un certo fatto. Così quando i protagonisti fuggono, imboccano Kingsland Road, procedendo a sud, verso il Tamigi. Tra le altre cose (e per la cronaca), Kingsland Road non esiste più.
Questo per spiegare che ciò cui sto lavorando richiede molto più tempo da spendere nel reperire informazioni che nello scrivere quel che accade. Al riguardo arrivo immediatamente al nocciolo della questione perché sarebbe una cosa che recherebbe più sapore alla narrazione. Io non ho trovato notizie circa la divisa degli alunni del Gonville and Caius College di Cambrindge nel 1890: qualcuno ne sa qualcosa (in premio c'è una citazione nei Ringraziamenti dell'opera)?
Un saluto

martedì 4 gennaio 2011

Buon 2011

Odio Natale e odio Capodanno e li odio perché sono feste deturpate della nuova religione neopagana del mercimonio sfrenato. Bene, ho finito con lo sfogo.
Il mio 2011 comincia all'insegna dello steampunk che avevo in mente. Direi che attraverso un momento di fervida ispirazione e, soprattuttto, procedo con linearità (ed è per me la prima volta perché di solito faccio prima un capitolo, poi ne realizzo uno alla fine, poi torno all'inizio... insomma, avete capito). Sono a ventuno pagine di word e ho introdotto i personaggi principali e generato l'evento scatenante. Sono soddisfatto, e lo sono in virtù del fatto che continuo a lavorare su questo progetto senza lasciarmi distrarre dai numerosi già cominciati e soltanto abbozzati.
Riguardo al romanzo sui vampiri, tutto tace dagli editori ma sono ancora fiducioso.
Il Trigillo è sempre in fase di editing da aprte di Asengard.
La Tela è anch'essa in fase di editing (ma ce ne occupiamo Marco ed io).
Insomma, in questo 2011 ho parecchio da fare e, come sempre, poco tempo per farlo!
Un saluto