giovedì 20 novembre 2008

Tyrsenói completato

Stasera ho terminato la prima stesura di Tyrsenói (ovviamente il titolo è provvisorio). Sarebbe il mio quarto romanzo, il terzo in solitaria e il terzo fantasy, anche se è particolare, essendo ambientato nell'età del bronzo e nell'area mediterranea. Per ora sono arrivato a poco più di 350.000 battute che in formato A4 sono circa 120 pagine. Ieri sera mi sono anche alla prima serie di correzioni lessicali che precedono la stampa casalinga dell'opera e la correzione a mano, nonché la lettura da parte di qualche amico volonteroso.
A questo punto sono tutto su La Tela. Ho già qualche idea per il seguito de ISDT (che ormai è prossimo) ma se ne parlerà nell'anno nuovo.
Buon week-end

mercoledì 19 novembre 2008

Parigi e ritorno

Ieri Marco ed io ci siamo ritrovati come di consueto per sistemare La Tela. Abbiamo accettato tutte le revisioni fate da Marco in settimana e abbiamo corretto qualcosina, qua e là.
Terminanta una breve sessione di editing ci siamo trovati a fronteggiare un problema logistico. Abbiamo ambientato alcune parti del Prologo a Parigi, sulla Rive Gaughe, vicino L'Ile de la Cité. Ci siamo posti lo scrupolo di capire come fosse veramente quello scorcio della capitale francese.
Non voglio in alcun modo fare lezioni di scrittura, ma la parte fondamentale del lavoro di uno scrittore è quello di creare descrizioni verosimili. In pratica non importa che la casa bianca dal tetto di paglia sperduta in mezzo al Pembrokeshire esista veramente, l'importante è che vengano fornite tutte quelle indicazioni che possano convincere il lettore che nel Pembrokeshire una casa del genere possa esistere davvero: più informazioni vengono fornite e più dettagliate sarà la descrizione, più verosimile diventerà l'ambientazione e maggiore sarà l'immedesimazione del lettore.
Può non sembrare così, ma quando il lettore sta inseguendo le vostre parole con la sua immaginazione, c'è una certa differenza se legge la "la strada che costeggiava la Senna era deserta" e "Quai Voltaire era deserta" (benché Quai Voltaire sia in effetti "la strada che costeggiava la Senna").
Di fronte al problema della caratterizzazione dei luoghi Marco ed io ci siamo trovati di fronte a un grosso (per noi, in effetti) problema: volevamo scrivere "Quai Voltaire era deserta", ma per farlo erano necessarie ricerche approfondite che una semplice cartina di Parigi non poteva darci. Esistevano insomma le dimensioni reali oltre a quelle letterarie per consentire l'azione dei nostri personaggi? "Dal ponte si vedeva Notre Dame" è verosimile, eppure "Da Pont Neuf si vedeva Notre Dame" è infinitamente meglio, fateci caso. La seconda forma, tuttavia, implica che scrivendola io sappia quello che dico.
"Ero seduto a un bar di piazza Garibaldi sorseggiando un Bellini e mi soffermai ad ammirare le guglie del battistero di Parma" rende molto l'idea, peccato che se in realtà vi fermaste a un bar in piazza Garibaldi non riuscireste mai a vederle perché gli alti palazzi di via Cavour ve l'impediscono.
Marco ed io ci siamo quindi chiesti: c'è un angolo di Parigi che corrisponde o che si avvicina alle nostre descrizioni? Se l'avessimo trovato, potevamo inserire i tasselli mancanti alle nostre descrizioni: il protagonista non "percorre la strada e volta a sinistra al primo incrocio", il protagonista "percorre Quai Voltarie e svolta in Rue Dophine". Per trovare lo scorcio perfetto dovevamo però necessariamente andare a Parigi.
E così abbiamo fatto. Ci siamo armati dello stretto necessario e ieri sera, alle 19 siamo partiti. Non avevamo molto tempo perché il sottoscritto aveva una partita di calcetto alle 20, ma qualcosa siamo riusciti a fare.
Evviva Google Street-view.

giovedì 13 novembre 2008

Gwyllywm ringrazia Chariza

Non è facile fare il protagonista.
Hai gli occhi di tutti addosso e senza aver chiesto niente a nessuno. Tu sei lì, con il mondo che crolla, con una storia che deve essere sviscerata e corri sempre sul filo del rasoio, in bilico tra la luce e le tenebre. Vero, sono un elfo in bilico.
E dire che già da subito qualcuno si lamentava: ma come si pronuncia il tuo nome?
Nessuno ha pensato che potesse essere un trucco: quanto è importante pronunciare il nome di un personaggio? Serve davvero sapere il mio nome per poter dire di conoscermi? Tra voi umani è così?
Piano piano hanno cominciato a conoscermi e hanno detto che ero antipatico. Eppure non è colpa mia, forse mi hanno descritto così. O forse ho avuto un'infanzia travagliata. Anzi, no, ho avuto davvero un'infanzia travagliata! Mio padre e mio nonno volevano che controllassi per loro il Sigillo del Vento e litigavano sempre per quella faccenda della luce e della tenebra, come se si potesse davvero dividere il mondo in bianco e nero.
Insomma, non è facile avere addosso i riflettori, e non è facile cha la propria vita sia compresa e apprezzata. Eppure qualcuna ha letto dietro le righe e ha compreso la mia tragedia.
Chariza ha preso le mie difese tracciando la mia storia e l'evoluzione dei miei compagni in maniera sbalorditiva (meglio di un cristallo permanete!), lasciandomi veramente commosso. Ora che ho un avvocato del genere siete tutti spacciati!

Grazie Chariza,

Gwyllywm di Si'phir, Signore del Vento

martedì 11 novembre 2008

La Tela e Tyrsenói

Reduce dalla bella domenica di Chiari faccio il punto della situazione.
Stasera Marco ed io daremo una bella strigliata ai capitoli de La Tela lavorando sulla sintassi (ma anche sulla trama se troveremo qualche imperfezione). Sarà un lavoro duro perché rileggere a monitor non è proprio comodissimo ma vogliamo fare una prima stampata che abbia meno errori possibile.
Tyrsenói è arrivato a 300.000 battute. I dialoghi sono praticamente finiti e vale lo stesso per gli snodi principali della trama. Se sistemo tutto e inserisco qualche capitoletto, che spiega mostrando alcune cose che invece dico, forse riesco ad arrivare a 400.000, ma non è sicuro. Il fatto che non sia mastodontico tuttavia non mi preoccupa: non occorre per forza scrivere sempre dei tomi da 600 pagine! Il titolo, che era provvisorio, sarà molto probabilmente cambiato perché ne ho in mente uno migliore ma per il momento non svelo nulla e tengo questo. Essendo un med-fantasy ambientato nella penisola Anatolica ho dovuto inserire alcune note che ho trasformato in una sorta di making-of della storia stessa. Ho visto fare una cosa del genere ad Alan Moore in From Hell, ma quella era decisamente esagerata.
Per ISDT è ormai questione di giorni e sarà completato. Lo so che lo dico da un po', ma stavolta siamo in direttura d'arrivo, manca davvero soltanto la revisione delle ultime parti. Ho trovato alcune parti vecchie da risistemare causa scoperta dei termini corretti da usare. Uno di questi termini (musichetta di SUPER-QUARK) è bastìta (opera difensiva provvisoria in legno composta generalmete da un aggere e da torri lignee anteposta alle difese in muratura). Non sono più tanto sicuro di baselarda (daga con lama a due tagli molto in voga nel XIII sec. e originaria di Basilea, da cui il nome), ma vedremo. La differenza tra i due termini è che il primo lo trovate sul vocabolario, il secondo no, comunque ho spiegato cosa sono grazie a due succssivi sinonimi per cui niente paura: nel testo c'è tutto.
Quella peste coccolosa di Pandora nel frattempo ha imparato a riportare qualsiasi cosa venga lanciata (a chi la lancia) e a sedersi aspettanto il lancio senza fare troppo casino. Fa ancora la smorfiosa e l'impertemente ma sistemeremo anche questo con la dovuta pazienza.
Se qualcuno ha intenzioni di farmi un bellissimo regalo di Natale sappia che ho bisogno della 25esima ora giornaliera. Un grazie preventivo.
A presto.

mercoledì 5 novembre 2008

La Tela - prima stesura completata!

La notizia era importante e meritava un post dedicato. Ieri sera, martedì 5 novembre 2008, Marco ed io abbiamo terminato la prima stesura de La Tela alle ore 19.30. I capitoli, prima dispersi in vari file, sono stati finalmente riuniti in un file unico dove sono state integrate le parti mancanti. Abbiamo scelto una particolare suddivisione in capitoli e ponderato gli stacchi di pagina. La trama si dipana lungo tre/quattro anni di avvenimenti e abbiamo dovuto usare qualche accorgimento per segnare i passaggi temporali.
Ora ci aspetta una fase di lettura a video e, successivamente, di stampa e rilettura. Non nascondo che eravamo emozionati quando abbiamo chiuso il file e ci siamo detti che era finito. Eravamo emozionati ma sapevamo entrambi che il difficile viene adesso perché la stesura molto probabilmente andrà rivista, corretta, risistemata anche in virtù dei suggerimenti che riceveremo dai pochi fortunati che sceglieremo per leggerlo in anteprima... eh eh eh

martedì 4 novembre 2008

Rassegna della Mircoeditoria Chiari

Segnalo che sarò a Chiari, nel bresciano, alla Rassegna della Microeditoria, presso lo stand di Asengard (e anche un po' in giro a fare acquisti) nella giornata di domenica 9 novembre (mattina e primo pomeriggio).
Visto che siamo in tema di segnalazioni segnalo anche quanto segue:
  1. oggi, caschi il mondo, io e Marco terminiamo la prima stesura de La Tela - seguirà accurata lettura e correzione;
  2. i lavori di editing de ISDT sono quasi terminati - ebbene sì, l'attesa sta finendo;
  3. il med-fantasy è a quota 270.000 battute ma credo che mi fermerò a 400.000 e non più a 600.000. La storia (per ora) va bene così, non voglio strafare inutilmente. Ovviamente dopo la prima stesura ci sarà un approfondita fase di lettura;
  4. notizia ghiotta, ho cominciato con la stesura dei primi capitoli del seguito de ISDT. Paura, eh!?
Un saluto