venerdì 4 luglio 2008

I delitti del mosaico

Inauguro con il libro di Giulio Leoni una nuova sezione del mio blog, le recensioni.
Non conosco Giulio Leoni di persona soltanto per una sfortuna, altrimenti ci saremmo visti a Mangia come scrivi, a Montechiarugolo, a maggio. Peccato, avrei discusso volentieri con lui dell'esperienza di scrivere un romanzo storico oltre che a parlarne delle sue opere appunto, a Mangia come Scrivi (dove ho letto un estratto di La crociata delle tenebre).
I delitti del mosaico parla di un omicidio avvenuto nella Firenze medievale, delitto che per la sua particolarità viene sottoposto a Dante Alighieri, persona lucida e, direi, moderna rispetto al contesto storico in cui si trova. Non svelo più nulla altrimenti andrei a fare anticipazioni pericolose.
Leoni ha una prosa scorrevole ma forte e tutta la puntualità descrittiva dei gialli (e in effetti IDDM è un giallo-storico), nonché la tensione di scoprire che cosa c'è sotto ai delitti e a chi è l'assassino. Sotto la guida di Leoni ci immergiamo completamente nell'atmosfera di Firenze, nella politica dell'epoca, nei giochi di poteri, nel conflittuale rapporto tra la Chiesa e Firenze e tra l'Alighieri e il Papa.
IDDM è intrigante e ha il pregio di una ricostruzione storica affascinante e puntuale, la cosa che mi ha stupito e che secondo me soltanto pochi sapranno apprezzare è il lavoro oscuro che c'è alla base. L'ho detto anche a Mangia come scrivi: scrivere un romanzo storico implica allo scrittore una ricerca storica senza precedenti (anch'io ci sono in mezzo con alcune opere), una fase di documentazione a 360 gradi. Leoni ha l'abilità di far convivere realtà storica con finzione narrativa senza inganni. Lo stesso Dante Alighieri assume un'umanità nuova, con i suoi pregi e difetti ed è un personaggio che lascia il segno (può piacere oppure no, ma non verrà sicuramente dimenticato), così come lascia il segno l'apparizione di uno splendido Cecco Angiolieri.
Citati i pregi passo ora a fare le pulci al romanzo. Non amo i gialli (e forse ne sto pure scrivendo uno, ma è fantasy, dai!), il romanzo mi è piaciuto ma ho trovato un difetto che mi ha fatto storcere il naso: già, perché secondo me ha il difetto di finire per una fortuita casualità! Dante si comporta come un investigatore razionale (illuminato oserei dire) eppure arriva alla soluzione del caso soltanto per una coincidenza che ha tutto l'aspetto di un escamottage letterario. L'effettiva piega degli eventi e della narrazione non l'avrebbero mai portato a scoprire il colpevole anche se i suoi sospetti erano ben indirizzati.
A parte questa considerazione rimane comunque una lettura coinvolgente e ricca di spunti. Non posso che consigliarlo anche a chi, come me, non è appassionato dei gialli.

1 commento:

Paolo ha detto...

Un saluto estemporaneo. Il 20 Giugno scorso finalmente mi hanno operato al ginocchio e ora, lentamente, stò recuperando.
Ciao, a presto...