giovedì 3 aprile 2008

La democrazia del manganello

E' successa una cosa grottesca a Bologna. Ferrara è stato contestato da un nutrito gruppo di manifestanti (per la maggior parte donne) al suo comizio elettorale.
Sono d'accordo con chi dice che è disgustoso che un candidato non possa esprimere liberamente il suo pensiero. Ferrara non ha avuto la libertà di parlare.
Però sono d'accordo anche con chi sostiene che anche i manifestanti e le persone comuni hanno diritto a dire la loro opinione. Costoro non hanno un palco e l'unico modo che hanno di farsi valere, in un paese come l'Italia che "The House of Freedom" non classifica tra quelli dove vige la libertà di stampa, è quella di lanciare pomodori.
Qualche tempo fa Ferrara aveva annunciato che sarebbe andato a vedere uno spettacolo di Benigni e che se il toscanaccio avesse fatto battute pesanti su di lui non avrebbe esitato a tirargli verdura. Disse che era nei suoi diritti di spettatore deluso lanciare pomodori. La domanda a questo punto è: Ferrara se l'è cercata? Gli spettatori delusi dal suo comizio avevano il diritto di tirargli pomodori?
Credo che la democrazia sia bellissima. Ma credo anche che molti dimentichino che le libertà non sono mai a senso unico.
Diceva Tocqueville che la democrazia non è "il regime dove la maggioranza governa", perché quella si chiama "dittatura della maggioranza", la democrazia "è il regime dove la maggioranza governo nel rispetto degli interessi della minoranza". Molti lo dimenticano.
Credo valga lo stesso discorso per la libertà d'espressione. "Ognuno di noi ha il diritto di dire quello che pensa" oppure "ognuno di noi ha il diritto di dire ciò che pensa ma se sono st*****te ognuno ha il diritto di non ascoltarlo"? Non sono Tocqueville e quindi ho dei dubbi su quest'ultima affermazione.
Ho anche altri dubbi: un poliziotto che carica una donna, la scaraventa a terra e la manganella deve essere processato per violenza e immediatamente licenziato oppure ricevere una medaglia al valore? E ancora, qual'è il confine che separa "mantenimento dell'ordine pubblico" da "violenza privata"? E quand'è che l'affermazione "la vita va rispettata in ogni sua forma" non è valida?
E a questo punto sorge un'altra domanda, spontanea, la più inquietante: se sono in un corteo, le forze dell'ordine mi vedono come un cittadino da tutelare o piuttosto come un nemico da reprimere?
Credo che parte del concetto che abbiamo di democrazia stia anche nella risposta a questa domanda...

1 commento:

Bruno ha detto...

Non entro nel merito politico della cosa perché sarebbe complicato. Ma penso che Ferrara sia contentissimo di tutto il casino mediatico che riesce a fomentare. E siccome oggi c'è una gran voglia di contestare chi contesta e dirgli che è violento, ogni volta che si interrompe a schiamazzi un Ruini, si impedisce un intervento di un Papa, si zittisce un bacchettone ipocrita che in realtà non crede in Dio, si commette (politicamente parlando) il peccato mortale di fargli un grosso favore.