martedì 21 ottobre 2008

Rilfessioni

Come promesso pubblico la copertina de IDST.
Ora passo a qualche riflessione, assolutamente personale. L'esito del sondaggio che avevao lanciato ha decretato il successo di Gabriel come personaggio preferito per i lettori. Il mio protagonista, Gwyllywm, invece, è l'unico a non aver ricevuto alcun voto! Questo mi fa pensare di aver sbagliato qualcosa nella presentazione dei personaggi. Non è bello che il protagonista non piaccia a nessuno. Oppure fa lo stesso?
Qualcuno mi ha detto che Gwyllywm è talmente perfetto da suscitare odio profondo. Io non l'ho trovato perfetto, non l'ho nemmeno descritto perfetto. Forse avevo sbagliato qualcosa. Ero sul punto di scrivere questo post quando Francesca Angelinelli ha recensito il mio libro sul suo blog.
Ebbene, a qualcuno Gwyllywm è piaciuto e le enormi problematiche che l'aspetto psicologico e il trauma subito dal mio personaggio sono riusciti a trasmettere il messaggio che volevo inviare.
Gwyllywm non è un elfo perfetto e ne ISDT ve ne accorgerete. Avevo inserito un personaggio quasi-perfetto: era Laoden di Alerbia, ma nemmeno lui si rivelerà perfetto, e anche di questo ve ne accorgerete.
Per quanto concerne invece Gabriel, ne ISDT gli ho dato spazio, molto più spazio. Secondo alcuni revisori potevo dargli ancora più spazio, ma non temete, verrà il suo momento, e anche di questo ve ne accorgerete.
Veniamo ora a un mio dubbio. Anche in Uomini in Bilico, qualcuno mi ha riferito essere Thomas un personaggio odioso: non è che ho l'incredibile supepotere di creare protagonisti scostanti? Fortuna ha voluto che ne ISDT ci sia più di un protagonista, nonostante Gwyllywm e il suo gruppo facciano ancora la parte del leone. Credo che ne ISDT ci saranno molti più personaggi cui affezionarsi e molti altri da odiare profondamente. Come ha detto un caro amico che l'ha letto, ci sono momenti di gioia, altri di lacrime, a altri ancora di paura.
Già, non è facile rimanere calmi sul cammino di ronda mentre i proiettili delle catapulte colpiscono la città, battifredi carichi di orchi ululanti si avvicinano alle mura e cupe sagome nel cielo possono piombare giù ed afferrarti con i loro artigli. Non è davvero facile!

6 commenti:

Bruno ha detto...

Credo che sia abbastanza frequente che i buoni se la passino male quanto a gradimento, mentre i cattivi suscitano chissà perché delle gran simpatie. Ma essendo Gwyllywm un elfo roso dal dubbio, forse qualche simpatia in più avrebbe dovuto meritarla... strano.

Uberto Ceretoli ha detto...

Hai ragione, Bruno, è esattamente quello che ho pensato io. Francesca Angelinelli ha detto che lo ha trovato molto "umano" come personaggio, e forse è proprio questo che lo ha allontanato dall'interesse dei lettori, forse i lettori vogliono protagonisti più determinati?
O forse andando contro lo stereotipo dell'elfo classico, Gwyllywm è stato percepito poco verosimile?
O forse è stato semplicemente caratterizzato male?
L'idea più bieca sarebbe lanciare un nuovo sondaggio per venire a capo di questa faccenda! Eh eh eh

Arctic Shadow ha detto...

Io sinceramente, dopo aver letto il libro, non ho trovato un personaggio che mi ha colpito più degli altri... Ho avuto una buona impressione un po' di tutti, anche se naturalmente ci sono peronaggi con più spessore di altri.
Forse è quello che spero di trovare in ISDT, una caratterizzazione maggiore dei personaggi, perchè in ISDV a volte mi è parso che i personaggi recitassero quasi passivamente un copione... Forse è stata solo un'impressione mia del momento, non so... Vedrò se per questo elemento cambierà qualcosa!

Parao ha detto...

Colpevolmente - ma anche no - ho soltanto iniziato il tuo romanzo, Uberto, per curiosità. Devo affrontare altre letture, prima di ritornarci (ma vi ritornerò). Di conseguenza non so cosa pensare di Gwyllywm. Quel poco che ho letto di lui m'è parso nulla più dell'introduzione al carattere e all'animo di una persona retta. Troppa perfezione? Intanto non può essere mai troppa: o c'è la perfezione o non c'è! :) E se la rettitudine e la coerenza sono perfezione, allora la perfezione è rara, ma affatto esistente!
Devo comunque leggere molto di più per capire.

Spesso i lettori giudicano i personaggi da singoli eventi del romanzo, senza tenere conto di tutto ciò che viene detto sul loro conto. E' un modo di leggere comprensibile (giudicano in base a cosa è rimasto loro), ma che denota anche una certa "rapidità" (superficialità) di lettura.

Se noi autori abbiamo il diritto di considerare "rapido" un simile modo di guardare ai personaggi, allo stesso tempo i lettori hanno il diritto di leggere come gli pare e piace.
Tuttavia la diretta conseguenza è che sono pochi i casi in cui un lettore si avvicina alla sensibilità dell'autore e, dunque, vive i suoi personaggi in modo simile al "Creatore".
E' certo una pecca comunicativa da parte dell'autore, in parte (quanta parte, dipende da autore ad autore). Ma considerare l'incapacità dell'autore come unica ragione di tale "errata comunicazione" a me sembra altrettanto sbagliato. E, spesso, ingiustificato.

Bruno ha detto...

Forse il tuo protagonista è un po' troppo alla "Tex Willer" ? E' un paragone che mi veniva ogni tanto, mentre leggevo.

Uberto Ceretoli ha detto...

@parao: hai ragione, il fallimento di un processo comunicativo non è mi soltanto imputabile al soggetto comunicante, ci possono essere molti intoppi. Spero soltanto che sia un errore mio: in questo modo posso migliorarmi. ;-)
@bruno: ho presente, eroe buono, senza macchia e senza paura, sempre pronto a intervenire (e a vincere) per difendere i deboli. Chissà...